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DECALOGO 1 regia di Krzysztof Kieslowski

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Invia una mail all'autore del commento wega     8½ / 10  01/07/2009 20:30:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Io sono il D.io tuo. Non avrai altro D.io all' infuori di me". 'Mazza che complicato questo Decalogo, servirebbero dieci visioni e più per ogni capitolo. Una Varsavia ghiacciata e il condominio abitato da tutti i protagonisti dei dieci episodi. Il bisogno dell' Uomo di avere Fede, un finale (il bagnarsi con l' acqua Santa dopo quel che potrebbe essere un segnale di D.io, e cioè la cera che cola sulle guancie della Vergine, tra l' altro interpretabile anche razionalmente come un semplice incidente e basta) abbastanza eloquente in questo senso; il Caso (l' improvvisa malattia dell' insegnante di Inglese, il fuoco acceso dal barbone) come filo conduttore di tutte le opere di Kieslowski, e non solo il Decalogo. Forse il Decalogo 1 è il più rappresentativo, se non la summa del Cinema kieslowskiano. Il padre Kryzstof crede nell' ordine matematico delle cose, è uno di quelli che conta sul serio fino a dieci per riuscire a fare qualcosa, e crede nell' "A.I.", intelligenza che si sostituisce a D.io nell' esistenza di quest' uomo, e che gli si rivelerà una tragedia. E dopo il venir meno di tutte le certezze, che cosa resterà nella vita di questa persona? E' questo il bello del "Decalogo", K. non da' sicuramente risposte, tocca allo spettatore coglierne i simbolismi, interrogarsi o scegliere se esserne illuminati o meno. E proprio sulla scelta di una persona si snoda tutto il percorso drammatico del secondo capitolo.