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LA BANDA DEL GOBBO regia di Umberto Lenzi

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Angel Heart     5½ / 10  24/01/2015 19:49:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Creare una side-story facendo un crossover tra due icone del poliziottesco anni 70 era un'idea dalle grandi potenzialità, peccato che il risultato finale si sia rivelato oltremodo deludente. Andiamo per gradi:
la storia è fiacca e banale, anche per il genere, eppure non è questo quanto l'eccessiva verbosità a penalizzarla, il film infatti passa maggior parte del tempo su sequenze parlate ed inutili, annoiando e privando le scene d'azione dello spazio necessario richiesto (tre in tutto, tra l'altro cortissime e piuttosto light, ovvero rapina-inseguimento-finale); lo sfondo poi (cioè la storia stessa) si vede che era talmente irrilevante per i realizzatori che anche al personaggio del commissario, solitamente figura chiave in film del genere, viene riservata una sorte di puro e semplice decoro sia nella caratterizzazione, nulla, sia nel trovare un attore perlomeno carismatico per interpretarlo (non me ne voglia Pino Colizzi, uno dei migliori doppiatori italiani dei decenni 70 ed 80, ma come attore, pur essendo accettabile, trasmette un'empatia pari a quella di un cubetto di ghiaccio); buone ma poco appaganti anche le musiche di Micalizzi, senza originalità ed impegnative al minimo indispensabile (in pratica si riduce al tema di "Roma a Mano Armata" con un paio di piccole varianti giusto per non cadere nel copia/incolla).

Sappiamo che sarà Tomas Milian, sdoppiato, l'attrazione principale del film; ma se il nostro non si smentisce in campo recitativo neanche stavolta (per questo lo reputo uno dei più grandi attori "italiani" di sempre) dall'altro non si può fare a meno di constatare come il potenziale dei suoi due personaggi non venga espresso come da aspettative: l'interazione tra i due (perfetta in quanto a tecnica, addirittura anticipa Van Damme in "Double Impact") è moscia ed apatica (e i dialoghi non sono da meno). Meglio se presi singolarmente, ma se il Monnezza (che non è il commissario Giraldi, ficcatevelo in testa) a parte due/tre risate ha una valenza nulla nella vicenda (l'ispettore stesso, in una scena, arriva a definirlo "insignificante", triste ma vero) il Gobbo beh... nulla da dire sul Gobbo... i riflettori sono tutti puntati su di lui e, quando possibile e per quel poco che gli è concesso, riesce sempre a richiamare l'attenzione dello spettatore (vedere scena al nightclub).


In conclusione, un esperimento deludente (non dimentichiamoci che il regista è Lenzi) e, ad essere sinceri, non proprio riuscito. Non fosse per Milian... meglio non approfondire.

Sufficienza di stima, stiracchiatissima proprio, ma con un 5 e mezzo come voto mi sento più in pace con me stesso.