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THE COUNSELOR - IL PROCURATORE regia di Ridley Scott

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Spotify     7 / 10  28/03/2017 19:58:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
--- PRESENTI SPOILER ---

Bel thriller di Ridley Scott, il quale, nel 2013, dopo tanti lungometraggi, alcuni dei quali diventati capolavori assoluti della settima arte, riesce ancora a tirar fuori buone idee, mettendole poi, bene in scena.
Il film in questione è un'opera spietata, violenta e pessimista. Non ci sono buoni e/o cattivi, ma solo un feroce fato che determina il futuro dei protagonisti.
La trama ha come personaggio principale un avvocato, del quale, non ne viene mai rivelato il nome. L'uomo è prossimo a sposarsi con la bella Laura, ma prima, deve concludere un importante affare, non del tutto pulito, anzi... l'avvocato infatti è invischiato in una faccenda di droga assieme ad un suo conoscente, un certo Reiner. Quest'ultimo è fidanzato con Malkina, donna molto attraente ma al tempo stesso doppiogiochista e calcolatrice. Il tutto sembra procedere per il meglio e pare che sia l'avvocato che Reiner, otterranno un bel po' di soldi. Ben presto però, con la morte di un ragazzo affiliato ad altre persone invischiate nell'affare, le cose cambiano e l'avvocato verrà risucchiato in un vortice di morte e violenza.
Scott, come detto prima, dimostra ancora di saperci fare, specialmente nella caratterizzazione dei personaggi, spesso ambigui, contorti e intricati.
In questo film, il regista di South Shields, utilizza una vasta gamma di protagonisti, col rischio dunque, di confondere lo spettatore con un gran numero di soggetti. Invece, il regista riesce a valorizzare tutti i personaggi, dando a ognuno un proprio spazio, distribuendoli in maniera omogenea all'interno della narrazione.
La cosa che più mi è piaciuta, è stata che il regista è appunto riuscito a mettere si, tanti protagonisti nella vicenda, però al contempo è stato ordinato, non dando mai allo spettatore quella sensazione di confusione, che in altre pellicole con così tanti soggetti si può avere.
Tutti gli attori sono calati benissimo nelle rispettive parti, ciascuno ha qualcosa di intrigante. I personaggi secondo me meglio riusciti, sono quello di Westray, un uomo viscido ma al tempo stesso con una personalità che colpisce, e quello di Malkina, donna dal fascino irresistibile ma al contempo diabolica. Anche gli altri protagonisti sono comunque ben tratteggiati, di Reiner, ad esempio, si nota l'estrema stravaganza.
Il ritmo è fluido, magari all'inizio la pellicola ci mette un po' ad ingranare, però poi dopo decolla e garantisce una visione piacevolissima. Scott ci presenta i protagonisti mano mano, fino a creare un puzzle per poi dare il via alla narrazione vera e propria. Una narrazione sapiente, che non fa calare mai l'attenzione e gode soprattutto di un'eccellente cura dei dialoghi da parte del director.
Diverse sono le sequenze dove c'è una buona suspense. Però, le scene tecnicamente migliori, sono quelle più violente. Innanzitutto c'è quella dell'omicidio del motociclista, la quale pur essendo molto rapida, è sviluppata, e montata, in maniera eccezionale. In seguito abbiamo la sequenza della morte di Westray che è d'antologia. Di questa scena, un po' come per quell'altra, sorprende la velocità e allo stesso tempo la chiarezza, con cui avviene il tutto. Il resto poi, è affidato ai credibilissimi effetti sanguinolenti, i quali danno più gusto alla sequenza.
Il finale è ottimo, Scott trascina lo spettatore nell'abisso di violenza dove è finito l'avvocato. Il regista, attraverso l'epilogo, fa capire all'astante come, basti poco a ritrovarsi nel baratro, dopo essere stati a contatto con la malavita.
Scott valorizza per bene le scenografie. Senza dubbio, sono suggestive le zone desertiche che fanno da sfondo a numerosi momenti della pellicola. E risultano funzionali anche al cospetto della trama.
La fotografia si sposa bene con le location. Scott e Dariusz Wolski riescono a dare un tocco cupo al film, specie nella seconda parte, quando le cose per il nostro avvocato cominciano a girare per il verso sbagliato.
Il cast è composto da grandi nomi: abbiamo Michael Fassbender, Javier Barderm, Cameron Diaz, Brad Pitt ecc...
Gli attori che più mi son piaciuti sono stati la Diaz e Pitt. L'attrice di San Diego mette in mostra tutte le sue abilità al fine di cercare di essere più meschina possibile, e ci riesce benissimo. Poi l'interprete supera se stessa nella famigerata scena erotica avente protagonisti lei e la macchina di Reiner. Lo spettatore viene colpito dalla naturalezza con la quale la Diaz recita una sequenza così hot. L'esplicazione dei dialoghi è ottima e le espressioni impeccabili.
Il buon Pitt da sfoggio anche lui ad un personaggio meschino ma al contempo saggio. Nonostante l'attore di Shawnee non sia proprio tra i personaggi primari, fa ugualmente una performance di alto livello, funzionale e umile, segno di adattamento anche a ruoli più marginali.
Bravo anche Bardem. Fassbender non mi è dispiaciuto, però, ogni volta che lo vedo recitare, a mi sembra che l'attore irlandese, abbia costantemente la stessa espressione stampata in faccia. Forse sarò io che vedo storto, però la penso in questo modo.
Vanno fatti i complimenti al director per il fatto di esser riuscito a gestire così bene un intero cast di star.
La sceneggiatura è solida, offre una storia di sicuro non originale ma comunque accattivante. Ci sono dei bei colpi di scena, tante situazioni interessanti e un impianto narrativo ben costruito. Buona la caratterizzazione dei personaggi e dialoghi sopra le righe, forse un po' scontati nella parte finale della trama, però complessivamente si fanno notare.
Tuttavia, c'è una parte che mi ha lasciato interdetto. La spiegherò dopo.
Dal punto di vista Etico e sociale, Scott ha fatto un ritratto molto violento dell'America contemporanea, specie le sue zone più periferiche. Poi, come detto prima, il regista ci mostra che appena si viene a contatto con la malavita, quest'ultima trasporta il malcapitato di turno nel suo mondo senza nemmeno che lui se ne accorga.
Le cose che ho apprezzato di meno sono essenzialmente due: la prima è lo spreco di un'attrice come Penelope Cruz. E' stata l'unica interprete a non essere stata valorizzata bene dal director, il quale la gestisce come se fosse l'ultima arrivata. A questo punto conveniva scegliere un'attrice meno famosa. Peccato perché l'interpretazione della bella attrice spagnola non era stata neanche male.
L'altra cosa che mi ha destato perplessità, è appunto quella parte dello screenplay che ho citato sopra. Infatti, per una buona parte della trama, il tema centrale è il sesso. Ok che l'obbiettivo era quello di fare un'opera eccentrica, però, tanto si parla delle avventure sessuali dei protagonisti, che spesso si esce fuori dai binari della vicenda principale.

Conclusione: un valido thriller da gustarsi a 360 gradi. Non è un filmone, però se avete ha voglia di un cinema onesto, di intrattenimento, dotato di una bella storia e di grandi attori, "The Counselor" fa al caso vostro.
Non è obbligatorio vedere questa pellicola, però se vi capita sott'occhio, una visione dategliela.

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