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FOXFIRE - RAGAZZE CATTIVE regia di Laurent Cantet

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Crimson     5½ / 10  01/09/2013 21:10:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Laurent Cantet si è a lungo calato nelle realtà sociali più disparate, dalla fabbrica alla famiglia, dalle contraddizioni di Haiti al sistema scolastico multirazziale francese, fino addirittura a Cuba.
Se c'è un filo conduttore nel suo cinema eclettico è la ricerca del sentimento e della libertà tra la spinta individuale e le pretese derivanti da società costruite su una violenza più o meno manifesta.
E' ancora possibile un affrancamento? Sviscerate le contraddizioni e le disparità insite nelle spaccature sociali, la sua filmografia trabocca di una sospensione morale genuina tesa sempre a ritrarre figure fragili e imperfette che vorremmo tanto preservare dal clima di oscena e insensata sopraffazione. Ebbene, tutto ciò è chiaramente il proposito che anima anche questo suo ultimo film, per rimanere purtroppo tale.
Una delle peculiarità più affascinanti del Cinema del regista è la ricerca ricorrente da parte dei protagonisti di una realtà parallela e alternativa rispetto a quella reale, misera e umiliante. In quegli spiragli di trionfo dell'ideale ad esempio le donne di Verso il Sud e il padre di A tempo pieno si riconoscevano ancora come "vivi". Sono strategie difensive destinate sempre a fallire.
Anche in Foxfire (accompagnato dalla distribuzione italiana dal pessimo sottotitolo "Ragazze cattive" - sono operazioni come queste ad allontanare il pubblico dalle sale) le protagoniste, nate e cresciute nella discriminante e bigotta società americana degli anni '50, attraverso la costruzione di una "società nella società" con nuove regole, e successivamente di una comune, tentano un'autoaffermazione che possa costituire un riscatto o se vogliamo la conservazione della loro identità. La loro fiamma è destinata inevitabilmente ad esaurirsi. Alla violenza rispondono con una crescente violenza. Al sessismo reagiscono con una altrettanto cieca e incontrollata attitudine discriminante. Gli uomini sono tutti bastardi senza eccezioni, non sorprende dunque la presa di posizione democraticamente razzista verso una candidata di colore al ruolo di nuova adepta.
La setta Foxfire dunque è il prodromo di una cellula terroristica ben più definita? La soluzione è tutt'altro che elementare. Abbiamo ancora un briciolo di spirito critico se il titolo di giornale che le accomuna al "terrorismo rosso" ci fa storcere il naso. Una scuola discriminante, famiglie disgregate in cui manca il dialogo tra padri e figli, l'abbandono e l'umiliazione, la fragilità emotiva. Lo spettatore è confuso, da una parte le giustifica, dall'altra condanna la loro assoluta mancanza di limiti: quelli che viceversa stabilisce Maddy, l'unico personaggio in grado di sviluppare una vera coscienza critica in concomitanza con le azioni. Le altre ragazze, Legs in testa, si sono bruciate nell'azione perpetua che non conosce ostacoli e che deflagra nella stessa barbara disperazione che le ha dato vita.
A tratti emerge il Cantet che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, ma è evidente come stavolta risulti carente quella capacità di trasporto, quel sano, continuo inquinamento del giudizio che non faceva mai cedere il vigore della domanda centrale. Manca il trasporto emotivo che si nascondeva dietro lo stile asciutto ma mai freddo dei film precedenti più riusciti. Se uno dei punti forti di Cantet è (parliamone ancora al presente) quello di contrapporre punti di vista diversi in un quadro di frizzante scontro/dibattito, ebbene in Foxfire i personaggi sono tagliati con l'accetta; abbiamo la Razionale (Maddy), l'Impulsiva, l'Esuberante sovrappeso (Marsha), la bella (Violet), la Passionale (Rita) e la Leader carismatica (Legs): delimitazioni "di genere" che fanno addirittura gridare allo scivolamento nello stereotipo, e che unite ad una narrazione prolissa e claudicante annacquano le pregevoli qualità del solitamente lucido cineasta francese, rendendo questo film come un ennesimo, risaputo affresco di una società statunitense tutt'altro che esempio di civiltà.
Gold snake  14/09/2013 22:02:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ho visto solo la prima trasposizione del libro (Foxfire del 96), mi sai dire come è a confronto e se ce n'era davvero bisogno?