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RUSH regia di Ron Howard

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  06/10/2013 01:21:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' naturale che il film di Howard meriti di piazzarsi al primo posto della gara, anche perche' di film di questo genere non ce ne sono molti (torna in mente il sottovalutato Linea rossa 7000 di Howard Hawks). Posso ben dire che ero fortemente prevenuto nei confronti di Howard, che e' un cineasta di grande mestiere ma che forse si priva spesso e volentieri dell'interiorita' per compiacere Hollywood. Non posso dire di essere stato smentito, se penso che per i primi quaranta minuti al di la' di un soundtrack azzeccato (Thin Lizzy, gli Slade, Jimmy Cliff) persino Micheal Bay avrebbe potuto fare di meglio...e del resto non sono i dialoghi ne' le prove attoriali (appena discrete se vogliamo, cfr. Insopportabile la moglie devota di Lauda) la ragione del successo del film: sorvolo poi su un P. Favino in trasferta che non riesce mai a rendere credibile un campione come Clay Ragazzoni (colpa di Howard?). E tuttavia Rush funziona a meraviglia, soprattutto nella parte centrale. Perche' riesce a scoperchiare questo margine oscuro tra divertimento competizione e morte, tra passione e sacrificio. Anche se fa di Lauda un filosofo della sportivita' e gli piace raccontare di Hunt come cover-man dal bel volto ehm filo-ariano, questo film esce cmq. dai binari della prevedibilita' raccontando come uno sport come quello automobilistico sia sempre in bilico tra la vita e la morte. Howard gira splendidamente i minuti che precedono la gara sul monte Fuji per esempio. E anche se qua e la' prevale un delirio visivo piuttosto Spielberghiano (non e' un complimento) il dualismo tra due tipologie di campioni diversi ha qualcosa di eroico e di letterario. In pratica, non resta che soprassedere al tono romanzato e piuttosto ingenuo della storia, perche' cio' che colpisce e' la forma privata, necrofila ma necessaria, della realta'. Per una volta e' giusto posare i piedi su quel venti per cento di possibilita' di restare vivi (non e' benevolo neanche con Enzo Ferrari e questo mi sorprende, diciamo positivamente).
Scuderia2  06/10/2013 10:52:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lauda metteva in conto il 20% di possibilità di MORIRE.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  06/10/2013 14:09:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh si, ho detto il contrario
The Jack  30/10/2013 10:42:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delirio visivo piuttosto Spielberghiano (non e' un complimento).. mi piac e mi hai fatto venir voglia di vederlo.

Bel commento.