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NO ONE LIVES regia di Ryuhei Kitamura

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5½ / 10  28/07/2015 11:20:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da vittima a carnefice nel più classico ribaltamento dei ruoli; è ciò che succede ad una giovane coppia in viaggio verso non si sa dove. La tensione tra i due personaggi è palpabile, tanto da indurre una buona curiosità, ovviamente soddisfatta quando questi finiranno nelle grinfie di una banda di ladri con propensione al grilletto facile.
L'insipido Luke Evans non inficia la prima parte di una pellicola ben strutturata, in cui lo spettatore viene introdotto per bene alla storia in cui il sangue non tarderà a sgorgare copioso come già in "Prossima fermata: l'inferno", notevole horror "barkeriano" di Ryuhei Kitamura in cui il regista ci dava dentro con un massiccio uso del digitale qui sostituito da effetti artigianali e quindi ancor più efficace.
Il problema di " No one lives" semmai sta nell'incapacità di uscire fuori dagli schemi una volta venuti a galla gli altarini. Il modo in cui viene scoperto il luogo ove i delinquenti si nascondono e la forza del loro nemico, imbattibile angelo sterminatore, sono esagerazioni perdonabili, che però sono elementi di un'azione serrata e allo stesso tempo troppo ripetitiva sulla lunga distanza.
Una volta dato il via al massacro non ci si ferma più, resta solo la curiosità di vedere chi sarà il prossimo a tirare le cuoia e in quale modo brutale ciò avverrà. Il parco attori è accettabile, il film non è brutto ma senza guizzi dopo un inizio promettente.
Abbastanza leggeri i riferimenti alla sindrome di Stoccolma, altrettanto spartane ma più calzanti le riflessioni inerenti una natura umana più o meno detestabile in toto, tanto da non concedere alcuna empatia con le figure in gioco.