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LA VITA DI ADELE regia di Abdellatif Kechiche

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adrmb     8 / 10  17/08/2015 22:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho scritto nel mio commento al film 'Boyhood' "film che narrano lo spaccato della quotidianità non riescono proprio a coinvolgermi". E a caldo questo non aveva fatto eccezione, ero rimasto del tutto perplesso dal tipo di storia raccontata; dalle poche scene presenti nel trailer credevo

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Credo proprio che un film del genere m'avrebbe intrattenuto decisamente di più, a caldo, essendo tale una situazione nella quale io non posso riconoscermi; invece quello che mi sono trovato davanti è una storia d'amore normale, universale, composta da fasi (primi incontri-soldificazione-

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ) assolutamente comuni, banali, mi verrebbe da dire. Un'evoluzione vista spessissimo nelle decisamente più "rozze" fiction di Rai 1.

"Quale carisma può avere un film del genere? Solo il fatto di presentare una coppia lesbica e di far indugiare la camera nelle scene di sesso, giusto per colpire, o addirittura scandalizzare il pubblico"
Con questo commento avevo liquidato questo film, e dedicatomi ad altro; eppure questa storia, questo stile di narrazione non si è mai VERAMENTE tolto dalla mia mente... tant'è che è stata soggetto di diversi rewatch, l'ultimo dei quali conclusosi pochi minuti fa.

E che dire... gran bel film. Vero che la storia alla base è classica, "banale", quotidiana... ma ragazzi, c'è un estremo gusto nella regia, una sopraffina cura dei dettagli (elemento che io apprezzo sempre), un realismo così avvolgente e suggestivo... no, decisamente non sono elementi che passano inosservati.
L'odissea di Adele viene raccontata con una spontaneità da lasciare senza fiato, c'è un gioco di sguardi, di espressioni e mimica facciale studiato alla perfezione per essere specchio dei sentimenti, le lacrime e le smorfie di tristezza e di rimpianto sono di una visceralità da lasciare senza fiato; e lo dice uno che caratterialmente ha trovato Adele un personaggio antipatico (manchevole di alcun carattere o carisma, a mio avviso), ma porco cane se funziona nella storia.
E poi, quei baci incentrati, carichi di una sensualità insita, che esploderà poi apertamente nelle scene di sesso; in questa logica quindi, ogni scena diventa complementare, tutto è necessario, tutto viene gestito alla perfezione, con il giusto tempo e le giuste reazioni.

E ancora, impossibile non lasciarsi catturare da tutta un'intera tematica di diversi punti di vista che ruota intorno alla love-story: il personaggio di Emma, adulto, completamente abbandonato alla propria passione, decisamente intraprendente, di una vena artistica a tutti gli effetti decisamente carismatica; e poi c'è la stessa Adele, confusa, incerta, legata ad un'educazione genitoriale fortemente improntata sulla prassi e la certezza (a questo proposito, davvero efficaci

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Quello di Adele è il ritratto di un'istintività e sicurezza sessuale (e questo giustifica pienamente il soddisfacente atto corporeo che unisce le due) (raffinato il tocco di renderla una perennemente affamata di cibo, simbolo di una fame sessuale, un'instintività propria di un'adolescente a mio avviso) che non trova una piena complementarità con la parte cerebrale, cosa che invece accade a Emma, che prende in mano le redini della propria vita; Adele limita ad essere coinvolta nel flusso degli eventi, senza mai imporre una vena artistica del tutto assopita dentro di lei, nella dimensione artistico-filosofeggiante di Emma lei è un pesce fuor d'acqua, condannata dalla propria timidezza ed educazione genitoriale a mostrarsi quasi come una "moglie-trofeo", bella e brava a cucinare
(.

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Contenuti per niente banali, e ricchi di riflessioni, e questo è un elemento che decido fortemente di premiare.

E' grande un film che tratta un quotidiano intriso di seducenza e lirismo.