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LA VITA DI ADELE regia di Abdellatif Kechiche

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fiesta     8 / 10  26/11/2013 14:13:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace che il film sia sulle prime esperienze dolorose della vita, ossia quando prendere una decisione piuttosto che un'altra pesa solo ed esclusivamente su noi stessi, e che lo stesso sia vietato ai "diretti interessati". D'altronde Moccia con i suoi adolescenti indottrinati e le sue atmosfere ovattate e sterili fanno sicuramente meno male (.....).
L'incalzante mostrare il modo in cui Adele affronta i suoi bisogni fisiologici e' probabilmente il modo migliore di farci comprendere effettivamente essa come e'. E non credo si tratti di naturalismo bensi' di automatismi, fa parte della natura Emma, con i suoi codici sociali cosi' tanto utili alla razza umana (che e' parte della natura fino a prova contraria). Adele non ha codici, anzi ne e' completamente avulsa. A me da' l'impressione di un essere al di sopra delle parti, la sua sofferenza e' sentita, viva e senza vergogna cosi' come il suo essere un po' sciacquetta. Si ritrova in un mondo dove crede ci sia una maggiore liberta' e che questa possa quindi tramutarsi in una maggiore sincerita', ma si sbaglia perche' ogni societa' ha le sue regole che sia anche quella piu' bistrattata ( non e' certamente questo il caso). Adele quindi si ritrova inesorabilmente sola. Anche se qualcuno gia' la cerca.
La fotografia e' secondo me il reale punto debole del film, la realta' non e' sempre la verita', e questa fotografia sembrava una gastroscopia della realta'. Adele E. ha fatto certamente una buona prova ma e' troppo attrice per interpretare, se la si puo' interpretare, la sincerita' impersonificata.