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LA VITA DI ADELE regia di Abdellatif Kechiche

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axel90     6½ / 10  03/11/2013 21:44:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Innegabile non dimostrare a questo film una forza emotiva spropositata, una giostra di emozioni formate da un realismo poetico, sconcertante nella sua resa ottima. Kechiche riesce nell'impresa immane ormai per un film moderno: rendere l'empatia della protagonista nelle "sole" 3 ore di film (cose che al giorno d'oggi si addicono di più ad un telefilm visto la maggiore mole di scrittura e tempo disponibile per poterlo raccontare), essere protagonisti e intimi di Adele, dalla sua scoperta sessuale, ai suoi cambiamenti e al suo dolore, facendoci innamorare a nostra volta di Emma, la ragazza dai capelli blu con cui poter passare per sempre il resto della nostra vita.
Ma, ahimè, non è il tanto vituperato capolavoro sbandierato. E' si un film forte, un film che rimane nella mente e nel cuore, ma affossato da tanti difetti.
Un po' vuoi per la durata eccessiva di oltre 180 minuti che si poteva snellire (e ribadisco si poteva oltremodo tagliare), un po' vuoi per questi primi piani che restituiscono un senso di carnalità e naturalità straordinaria, ma perlopiù diventano frequenti, vacui e insistenti, senza la minima finalità, quasi distorcono il racconto. Per non parlare poi di una storia di sé banale e stereotipata, senza un minimo guizzo di genialità o di creatività e il personaggio di Adele, ingenuo e ambiguo, senza una precisa identità (sia caratteriale che sessuale), incapace di cambiare o di accettare i cambiamenti, sempre pronta alla lacrima facile e con il moccio al naso, realistico si ma anche insopportabile e paradio*. Fuori discussione la bravura delle due protagonista che ci mettono anima e corpo in una prova attoriale memorabile. Buon film, ma per me lontano dall'essere il capolavoro decantato.