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TULPA regia di Federico Zampaglione

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Azrael     5½ / 10  11/12/2013 12:57:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il soggetto del film e' di per se molto succulento e originale: finalmente un prodotto che sfrutta la cultura tibetana (il tema del Tulpa) mescolandola al thriller. Eppure, tale elemento che avrebbe meritato più approfondimento, finisce per essere relegato a pura cifra di corredo. Zampaglione e' più sensibile a inscenare omicidi truculenti che non a curare meglio la trama e la recitazione. La scena e' tutta della Gerini e vedere Placido, Franek, la Cescon ridotti a personaggi sfumati e abbozzati, si configura come una scelta poco azzeccata.
Tulpa viene penalizzato da un minutaggio troppo compresso. Si avverte quella sensazione di un respiro che viene improvvisamente spezzato. La voglia di omaggiare tizio caio e sempronio (argento, Fulci, Martino) prende spesso il sopravvento in modo ottuso consegnandoci un prodotto che appare più come un'operazione vintage che non come un tentativo di fondere passato e presente del nostro cinema.
Colonna sonora non sempre perspicace, montaggio discutibile su alcuni punti, regia non curatissima (si vede che Zampaglione non è adatto a fare il cameraman). Il risultato di tutto funziona a metà.
Probabilmente se l'idea di base fosse stata gestita da un produttore vero (da rimpiangere il Massimo Ferrero che aveva generato Shadow) Zampaglione non avrebbe retto la macchina da presa e tutti i reparti tecnici sarebbero stati più curati.
Ecco perché concludo dicendo, rispetto al precedente horror, tecnicamente superiore, Federico compie un netto passo indietro. Troppe ingenuità che non posso essere giustificate dicendo che "sono effetti voluti".
A volte avere senso del limite aiuta a non fare il passo più lungo della gamba.