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LA FEBBRE DELL'ORO regia di Charles Chaplin

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amterme63     8½ / 10  24/09/2008 19:23:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei timori ricorrenti di Chaplin era che il successo svanisse da un momento all'altro e che il pubblico si stancasse di lui. Ad esempio Fatty (Roscoe Arbuckle, un suo collega del periodo Keystone) era stato coinvolto nel 1921 in un processo per la morte di una ragazza e da allora il pubblico gli aveva voltato le spalle, finendo in miseria. La concorrenza si faceva poi più agguerrita; in quegli anni si stavano affermando Buster Keaton, Harold Lloyd e Harry Langdon. L'insuccesso di pubblico di La donna di Parigi era stato un campanello di allarme. Prima che fosse troppo tardi, Chaplin desiderava creare un capolavoro, qualcosa che lo potesse far ricordare dalla posterità e che facesse iscrivere il suo nome nei libri di storia del cinema.

Anche se cercava di fare delle proprie comiche dei piccoli gioielli artistici, la massima aspirazione di Chaplin era di essere apprezzato dal maggior numero di spettatori. Lasciò perdere quindi le sottigliezze ironiche e le introspezioni per tornare al suo cavallo di battaglia di mescolare il drammatico con il comico. L'idea geniale fu quella di accentuare all'estremo il contrasto fra questi due aspetti dell'esistenza umana. Nel film che gli venne in mente – The Gold Rush (La febbre dell'oro) – si sarebbe riso della massima emergenza che può capitare ad un uomo, cioè quella di morire di fame. L'ambiente sarebbe stato quello ostile e inospitale dell'Estremo Nord. Inoltre il vagabondo avrebbe vissuto l'onta del rifiuto plateale e della presa in giro da parte della ragazza amata. Mai come in questo film il vagabondo avrebbe sofferto di solitudine e si sarebbe sentito così isolato dagli altri.

Questa era però solo la parte tragica della storia. Per ottenere il massimo di risultato comico e di apprezzamento da parte del pubblico, dovette cedere alle convenzioni filmiche dell'epoca. La storia è infarcita di coincidenze incredibili e di colpi di fortuna sfacciata. La verosimiglianza della Donna di Parigi qui è un ricordo lontano. In contrasto con le sventure estreme, questo è l'unico film con il finale palesemente lieto. Dalla fame il vagabondo passa all'estrema ricchezza e alla conquista certa della donna amata. Nel 1942, in occasione del rifacimento sonoro del film, Chaplin cercherà però di smorzare il finale eccessivamente lieto. Resta comunque l'opera più convenzionale e ottimista di Chaplin, quella che gli ha sì assicurato il grande successo di pubblico, ma non quella che lo ricorderà per l'eternità. Ci sono però delle scene di grande valore comico e artistico che resteranno per sempre nella memoria collettiva degli amanti del cinema. Come si fa a dimenticare la cena a base di scarpone bollito? La scena dell'allucinazione è straordinaria, mentre non si può fare a meno di ammirare la grande arte mimica di Chaplin nella splendida scena della danza dei panini.

L'idea per La febbre dell'oro gli era venuta alla fine del 1923 guardando alcune fotografie che ritraevano una colonna lunghissima di gente che scalava un passo innevato nel Klondike (Alaska), andando a cercare l'oro. Lesse anche un libro che raccontava l'avventura di un gruppo di coloni sperduti nelle nevi della Sierra Nevada, che per sopravvivere erano stati costretti a mangiare le scarpe e i corpi dei compagni morti. Come al solito, in poco tempo, Chaplin aveva il film già bell'e pronto in testa senza bisogno di scrivere una vera sceneggiatura.


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Nel 1942 Chaplin decide di rimettere in circolazione il film, dotandolo di colonna sonora scritta da lui e inserendo dei commenti e dei dialoghi sulle immagini. Si tratta della versione che comunemente troviamo in circolazione. Il sonoro toglie però drammaticità e distoglie l'attenzione dall'arte recitativa. I commenti poi sono molto convenzionali. Introduce però un'importante novità: il film finisce appena dopo il riconoscimento di Georgia dell'avvenuta trasformazione del vagabondo in un milionario (l'esatto rovescio di Luci della città). Non si dice cosa avverrà dopo. Si tratta del tipico lieto fine a metà di Chaplin, che lascia così la porta aperta a qualunque interpretazione.
fiesta  10/02/2010 15:51:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sai per caso come si chiama quella canzone che parte quando aprono la porta e il vento li spinge fuori dalla casetta?
amterme63  10/02/2010 18:46:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Me lo devo rivedere, poi te lo faccio sapere.
Invia una mail all'autore del commento emans  24/09/2008 19:26:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao...ma questo gran commento vuol forse dire che on uscirà il tuo speciale?lo aspetto da tempo...
amterme63  24/09/2008 23:21:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo trovi spezzettato nei commenti ai film e ai cortometraggi. Certo non fa lo stesso effetto che leggere tutto insieme, ma meglio di niente. Spero che ti piaccia.
Invia una mail all'autore del commento emans  25/09/2008 10:26:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si ma lo speciale lo pubblicano o no?
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  25/09/2008 10:34:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo pubblichiamo, lo pubblichiamo...
Invia una mail all'autore del commento emans  25/09/2008 15:36:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ok,grazie...