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LA DONNA DEL RITRATTO regia di Fritz Lang

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amterme63     7½ / 10  25/06/2011 18:34:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Splendido noir firmato Lang. Ha tutti i pregi e i difetti del cinema classico: trama e sceneggiatura coinvolgente e palpitante, ma allo stesso tempo fin troppo "precisa", conseguente e didattica. Le interpretazioni in questo caso sono convincenti, la messa in scena accurata e non mancano scene belle dal punto di vista visivo.
Il genere noir riusciva ad evidenziare crepe ed incertezze in quello che ufficialmente era il solido sistema sociale ed etico americano degli anni ‘40. La parte iniziale di questo film è molto chiara a proposito. Si presenta infatti una tipica e salda famiglia americana della classe media, con il capofamiglia che guarda caso fa il professore di criminologia. Il resto del film mostra come è facilissimo cedere a tentazioni e ad avventure extraconiugali, come è difficile poi controllare i propri istinti violenti trovandosi in determinate situazioni, come alla fine venga quasi spontaneo non seguire la via legale (affrontando l'opinione pubblica) e cercare invece di nascondere e coprire i misfatti.
Lo schema dell'innocente che si trova suo malgrado nei guai, un uomo comune che fa passi falsi, che deve non farsi scoprire dalla polizia e difendersi dai ricattatori, è uno dei più usati nel cinema classico (Hitchcock l'ha portato alla perfezione). Qui avviene tutto in maniera chiara, semplice, in pratica a carte scoperte. Ci identifichiamo quindi con l'assassino suo malgrado (una persona come noi), tifiamo per lui contro la polizia, i ricattatori, peniamo per gli errori, i passi falsi, la malasorte, la disperazione, ecc. E in questo film di tensione ce n'è tanta.
Il problema dello stile classico è che non arriva alle estreme conseguenze. Il pericolo va mostrato ma non va fatto trionfare. Per questo alla fine, in una maniera o nell'altra, si ritorna ad uno status quo, al ristabilimento dell'ordine. La vertigine serve quindi a mettere in guarda, ad avvertire del grande pericolo e della profonda oscurità che si cela dietro il sottile diaframma della normalità borghese. Chaplin con "Monsieur Verdoux" sarà il primo a squarciare il velo e a mostrare cosa si annida realmente dietro le convenzioni e il perbenismo americano, proprio nell'epoca in cui raggiunse il suo massimo fulgore.
A parte l'accomodamento finale, "La donna del ritratto" concede anche oggi una piacevole e interessante visione. Consigliato.
amterme63  25/06/2011 18:35:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sbagliato. Il voto è: 8
Marco Iafrate  27/06/2011 23:36:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già va meglio!.