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IL SILENZIO regia di Ingmar Bergman

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JOKER1926     6 / 10  16/01/2016 17:13:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il silenzio" del 1963 è uno dei film che fa parte del corpus registico di una mentre brillante ed avanzata, ossia di Ingmar Bergman.
La regia svedese già all'epoca riusciva a proporre cose che se proposte oggi, nel pieno della nostra contemporaneità, sarebbero avanzate. Logicamente tutto ciò è legato all'uso della macchina da presa e a quella scena che il regista sapeva allestire, fra poche ridondanze e tanta spiritualità.

La storia che alberga ne "Il silenzio" riguarda le vicende di due donne e di un bambino; il tema della famiglia (o perlomeno della parentela) ricopre in Bergman delle importanti funzioni. Seguiranno sviluppi strani e il film svedese, per tutto il tempo, poggerà su una non comunicazione. Per comunicazione comunque noi intendiamo quella verbale. Il film ha un suo codice.
Il bianco e nero funziona e i personaggi sono attorniati da luoghi idonei, l'introduzione in scena di determinati personaggi alimenta la curiosità da parte del pubblico.
Quello di Bergman sembrerebbe essere, dalle prime sequenze, un film monumentale però c'è da dire che qualcosa non funziona. Oltre alla solita enigmaticità di Bergman, molte sequenze non si seguono, traspare prepotentemente un ritmo elefantiaco che non può non risultare fatale presso lo spettatore.
Visione troppo sofferta e dilatata.
La scelta di Bergman di offrire un ritmo sofferto sembrerebbe fin troppo pesante e dunque penalizzante. Ciò non toglie che "Il silenzio" ha una propria identità e parla (a modo suo) della comunicazione umana scomparsa e degli affetti logorati. Personalismo ed ermetismo.