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IL SILENZIO regia di Ingmar Bergman

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impanicato     8 / 10  14/12/2014 20:23:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente termino la celebre "Trilogia del silenzio" di Begman composta da questo film, "Come in uno specchio" e "Luci d'inverno". Anche questo, come i precedenti mi ha colpito molto, ed il titolo é molto indicativo. A differenza del "silenzio di Dio", in questa pellicola si tratta dell'impossibilitá di capirsi, comunicare e comprendersi tra le persone. Per di piú, i protagonisti si ritrovano in un paese straniero proprio per accentuare la distanza che si puó instaurare a causa della mancanza di qualcosa comune.
Inoltre, é uno dei film di Bergman in cui si parla di meno: il silenzio é spezzato solo nel finale grazie a dialoghi intensi e monologhi.
"E' assurdo prendere in giro la natura perché poi si vendica"
Ester ci mette ad un bivio: vivere come la sorella, seguendo i suoi impulsi sessuali, o come lei stessa, che ha represso i suoi istinti per poi rimanere sola?
Interessante il ruolo del cameriere che, seppur non conoscendo la sfortunata cliente, le sta al capezzale fino all'ultimo.
Bizzarre alcune scene, che mi hanno fatto pensare al cinema di Lynch e a quello di Bunuel.
Ottima la fotografia di Nykvist, come al solito d'altronde, e ottima la regia con l'uso dei primi piani molto intensi. Ingrid Thulin sempre eccellente in un'interpretazione da incorniciare.
Peccato non aver visto la versione non censurata.