Tuonato 6½ / 10 26/06/2013 11:32:53 » Rispondi E alla fine arriva finalmente il dolore. Ma quello ipocrita che nulla ha a che vedere con la redenzione, si (com)piange esclusivamente se stessi. Forse pure con scarsa convinzione.
Elementi di continuità con l'ottimo '4 mesi 3 settimane 2 mesi' nella denuncia del tessuto sociale rumeno, ma dal confronto risulta meno potente (anche visivamente) nella critica. A mio avviso il regista attinge da Chabrol (lente d'ingrandimento sull'ambiente borghese, asettico e insensibile) e da Haneke (realismo esasperato quasi documentaristico, assenza di un finale con banalizzazione della morale, nessuna spiegazione esplicita allo spettatore il compito di trovare le risposte). Ma Calin Peter Netzer non è - ancora? - né Chabrol né Haneke.