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L'UOMO D'ACCIAIO (2013) regia di Zack Snyder

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Dom Cobb     7 / 10  27/06/2013 00:26:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mentre il pianeta Krypton si sta lentamente distruggendo a causa dell'instabilità del suo nucleo, a sua volta dovuta a una sbagliata gestione delle fonti energetiche che ha spinto gli abitanti del pianeta a "saccheggiare" energia proprio dal nucleo, lo scienziato/guerriero Jor-El decide di mandare via il proprio figlio dopo avergli impiantato nelle cellule un misterioso codice biologico. Il bambino, di nome Kal-El, finisce sulla Terra, dove viene allevato dalla coppia marito-moglie Jonathan e Martha Kent. Cresciuto nel costante terrore e confusione derivanti dalla scoperta di poteri anomali (forza sovrumana su tutti), da adulto il ribattezzato Clark Kent cerca di trovare il proprio posto nel mondo; la scoperta di un artefatto non terrestre e il ritorno di un nemico del passato lo aiuteranno a scegliere da che parte stare...
Ritengo di potermi considerare il più grande denigratore del personaggio di Superman esistente al mondo: in tutta la mia vita, non credo di essermi mai imbattuto in un personaggio frutto di fantasia che fosse più ridicolo, idiota, stupido, sfacciatamente "super" , poco "eroe" e umano ancor meno. Per me non si trattava altro che di un imbecille che andava in giro con un costume orrendo e che indossa prima i pantaloni, poi le mutande. Un personaggio che non porta una maschera, eppure è circondato da una masnada di idioti che non riesce mai a capire la sua identità neanche a bestemmiare.
Conseguenza inevitabile di questa mia visione è il fatto che, finora, ho evitato di guardarmi qualsiasi trasposizione del fumetto per quanto mi fosse possibile; e le poche scene viste qua e là, sia dei film vecchi che del "Returns" di Bryan Singer mi hanno fatto capire che avevo fatto davvero bene ad evitarli.
Poi, ecco che la musica cambia: vedo il trailer per questo "L'uomo d'acciaio" e improvvisamente comincio ad interessarmi, mi sembra che la nuova versione del personaggio possa finalmente offrire qualcosa di intelligente, qualcosa di normale, qualcosa di umano.
Alla luce di aspettative dunque relativamente alte, posso dire che il film riesce, bene o male, ad esprimere il suo potenziale. Cominciando dall'aspetto basilare, che è la storia, onestamente non c'è poi così tanto da dire: fra tutti i reboot e le storie delle origini che ci siamo sorbiti è quasi impossibile non percepire un senso di già visto, dovuto a quei passaggi obbligatori (la causa della diversità del protagonista rispetto agli altri, la scoperta dei poteri, la scelta morale operata dal protagonista e la battaglia contro il villain di turno) che ormai sono una formalità. Tuttavia, il regista Zack Snyder cerca di controbilanciare la poca originalità dell'impianto narrativo con un modo brioso di esporlo, raggiungendo in pieno l'obiettivo tramite il frequente uso di flash-back nel corso di tutte le due ore e venti di durata; d'altra parte, ad aggiungere freschezza al tutto c'è il contesto, ossia quel pianeta Krypton vera e propria "star" dei primi venti minuti di pellicola


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e le tecnologie aliene, operatrici di distruzione nella seconda metà del film.
Personalmente, non ho riscontrato problemi di dialoghi e di sceneggiatura in generale, se si esclude qualche battuta che rasenta la banalità o il ridicolo più assoluto,


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e forse, aggiungere qualche scena in più che avesse protagonista Kal-El adulto, giusto per sottolineare il suo disagio e la sua vita da emarginato, si sarebbe anche potuta mettere (non che non ce ne siano, solo che risultano alquanto poche e dunque si ha la sensazione che manchi qualcosina); in ogni caso, tutto ciò non mi spinge a guardare alla sceneggiatura in sé come scadente, quindi ogni pregio o difetto nell'aspetto tecnico di questo giocattolone va imputato, secondo me, alla regia.
Zack Snyder non è mai stato uno dei miei registi preferiti, in quanto gli piace anteporre uno stile visivo decisamente aggressivo (vedi 300 e Watchmen) a un lato contenutistico interessante, ma devo ammettere che, sacrificando un minimo le sue tendenze sull'altare della commercialità, il suo lavoro funziona molto meglio. In particolare, egli si rivela particolarmente bravo a dirigere le scene di dialogo: pur senza fare miracoli, alcune delle parti migliori


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sono proprio i flash-back, che illustrano l'infanzia e l'adolescenza tormentata di Kal-El, il suo rapporto con i genitori adottivi (due ottimi Kevin Kostner e Diane Lane) e con i suoi poteri appena scoperti. In queste brevi scene risiedono il cuore e l'anima del film, ancora più che nelle pur belle scene ambientate al Polo.


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Per quanto riguarda i personaggi in sé, Snyder concede a ciascuno di loro lo spazio che merita, anche se, nella fretta di arrivare all'azione della seconda metà, compie alcuni balzi sia a livello narrativo che a quello emotivo, rischiando di intaccare quanto di buono riesce a costruire;


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persino il villain risulta particolarmente carismatico, quasi simpatico per quanto riesci a comprendere il suo punto di vista.
Le interpretazioni rappresentano anche loro un punto a favore: Henry Cavill è un ottimo Uomo d'Acciaio, Amy Adams fa quello che può con un personaggio forse a corto di qualche momento, e così anche Laurence Fishbourne, anche se il suo ruolo nei fumetti, da quello che ho capito, non dovrebbe neanche essere così fondamentale. A brillare su tutti gli altri sono comunque tre attori in particolare: Jor-El è un magistrale Russel Crowe, serioso ed "imparziale" al punto giusto, Kevin Costner regala la sua performance migliore da molti anni a questa parte, mentre il Generale Zod gode della prestazione ispirata di Michael Shannon.
Tuttavia, per tutti questi lati positivi, c'è sempre un difetto che debba controbilanciare il tutto. Ciò che rendeva questo film superiore agli altri per tutta la prima ora e un quarto era il fatto che non somigliava affatto a un film di Superman, nonostante la presenza (modificata) della tuta e i poteri ecc.; però, chiamandosi "L'uomo d'acciaio" ed essendo di fatto il personaggio di Superman quello di cui stiamo parlando, bisogna pur inserire qualcosa del vecchio Superman, non è vero?
Il problema di un personaggio come Superman è presto detto: lui può fare di tutto, può volare, può sparare laser dagli occhi, ha la vista a raggi x, nessun'arma lo può scalfire, ha una forza sovrumana... in altre parole, lui è un dio. E quando il protagonista ha la forza di un dio, ci sono due possibilità di finire il film, a seconda di chi sia il cattivo: se il cattivo è una mente criminale come il famigerato Lex Luthor, la noia è dietro l'angolo, in quanto un personaggio simile imposta da solo una trama e un metodo di scontro dai quali non si può deviare assolutamente senza che il film finisca in un attimo, e si tratta di un metodo di scontro che non prevede s*****ttate (Superman Returns docet). Se, invece, il cattivo ha gli stessi poteri del protagonista, state pur certi che ogni cosa sarà all'insegna dell'esagerazione, proprio perché uno scontro fra due personaggi pari a dei per quanto riguarda i loro poteri, il tasso di spettacolarità e di distruzione sarà così alto che tutti e tre i film dei Transformers messi insieme gli fanno un baffo.
Per farla breve, l'azione in questo film è così scatenata e così distruttiva, così apocalittica che la felicità per la presenza di uno scontro vero e proprio sfuma di fronte al largo impiego di effetti speciali, al fracasso e al rumore che, ben presto, diventano stancanti, fino al punto in cui le parti recitate e calme sono senz'altro da preferire; e, in generale, spicca lievemente in negativo un certo abuso di effetti speciali.
Quindi, in definitiva, "L'uomo d'acciaio" soddisfa le esigenze a livello umano ed emotivo in modo quasi totale, mentre il lato action e fumettistico, e generalmente le parti in cui il film deve essere su Superman, sono proprio quelle che mi piacciono di meno, su tutte quelle fracassone. Che questo sia un problema o no, alla fine due ore e venti in allegria volano e regalano un intrattenimento più che decente, avvalorato dal fatto che un film del genere sia in grado di piacere anche a chi ha in odio il personaggio in sé. E questo è già qualcosa.


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Manticora  27/06/2013 11:10:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo! Ottimo commento! piccolo appunto Kal dentro la nave aliena non ha bisogno di mangiare, e probabilmente neanche di dormire, gli basta la luce solare per ricaricarsi, fumetti docet...
Dom Cobb  27/06/2013 11:42:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie dell'informazione. Lieto che ti sia piaciuto il commento :)
Dom Cobb  27/06/2013 11:35:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco. Grazie dell'informazione :)