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IL FIUME ROSSO regia di Howard Hawks

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amterme63     6 / 10  31/12/2006 18:40:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film tutto dentro le convenzioni dei film di Hollywood degli anni 40/50 (e oltre). Sono film che celebrano alcune grandi figure tipiche assurte quasi ad eroi e giustificano i loro atti che sono una metafora delle politiche sociali e militari americane. Inoltre si fa appello ad una mediazione per risolvere i dissidi all’interno della società. Da una parte una mentalità dura e intransigente ma estremamente efficace (la parte “repubblicana”) e dall’altra un modo di fare più dolce e accomodante (la parte “democratica”).
La figura del duro ma bravo è affidata a John Wayne. Il suo personaggio possiede qualità fuori del comune e soprattutto autorevolezza e la faccia tosta di sentirsi sempre nel giusto. S’impossessa di ciò che non è suo, uccide chi gli si para davanti e poi lo seppellisce recitando una preghiera per la sua anima. Hawks mette in rilievo questi difetti ma la sua figura spicca più che altro come monumentale. Prevale più l’ammirazione per la forza e i risultati ottenuti che la critica ai mezzi usati.
L’appello ad un agire più sentimentale e collettivo è rappresentato da Montgomery Clift, il personaggio meglio riuscito del film, anche se appare fin troppo “perfetto” e poco credibile, in linea con l’idealizzazione hollywoodiana. Come pure idealizzato è tutto il contorno di cowboys e vicenda annessa, per non parlare degli indiani “cattivi”.
Mentre in Scarface il legame fra il protagonista e sua sorella era decisamente morboso, qui mi sembra non ci sia niente che possa far pensare a legami omosessuali – come messo in rilievo da alcuni critici. A parte il ruolo marginale che hanno le donne o il braccialetto regalato, il resto sembra far pensare ad un rapporto di forte stima come c’è fra un padre ed un figlio.
In ogni caso bisogna fare i complimenti a Hawks e alla sua arte registica.
Dick  19/08/2007 21:05:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Un film tutto dentro le convenzioni dei film di Hollywood degli anni 40/50 (e oltre). Sono film che celebrano alcune grandi figure tipiche assurte quasi ad eroi e giustificano i loro atti che sono una metafora delle politiche sociali e militari americane. Inoltre si fa appello ad una mediazione per risolvere i dissidi all’interno della società. Da una parte una mentalità dura e intransigente ma estremamente efficace (la parte “repubblicana”) e dall’altra un modo di fare più dolce e accomodante (la parte “democratica”)."

Prima volta che leggo di un western letto così. Mah!


"Mentre in Scarface il legame fra il protagonista e sua sorella era decisamente morboso, qui mi sembra non ci sia niente che possa far pensare a legami omosessuali – come messo in rilievo da alcuni critici."

E allora? Mah!


amterme63  20/08/2007 14:33:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti può meravigliare vedere il cinema come specchio di una società e della sua mentalità. Ci sono molte persone che hanno pubblicato libri esaminando l'arte da questo punto di vista e di cose interessanti ne sono venute fuori tante! Un paese, una società la si capisce proprio da come si "autorappresenta" nell'arte e come questa viene recepita. Poi non so se hai mai sentito parlare di Freud. Secondo lui, qualsiasi nostro agire nasconde un sottofondo nascosto di desideri sessuali repressi. Molti hanno messo in discussione questa teoria, ma ti devo dire che ha molti riscontri effettivi nella realtà. Le storie del cinema sono un campo molto fertile per questi "interpretatori". Alcuni hanno avanzato l'ipotesi che fra Scarface e la sorella ci fosse un amore incestuoso represso (effettivamente qualcosa c'è), altri hanno visto un legame molto forte fra i due protagonisti di questo film, anche un po' esagerato, che potesse far pensare a qualcosa di "represso". Io invece non ho visto una cosa del genere.
Invia una mail all'autore del commento wega  16/02/2008 09:23:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma infatti non capisco queste allusioni omosessuali.