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LA GRANDE BELLEZZA regia di Paolo Sorrentino

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mmagliahia1954     7 / 10  16/02/2016 21:15:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo è un film che ho visto tre volte non per il desiderio di catturarne una bellezza o genialità intrinseca, ma per occasioni create.
La prima volta sono andata al cinema con due amiche coetanee e ci siamo guardate, pensando al fatto curioso di osservare un bravo ma improbabile Servillo impersonare un personaggio della nostra generazione nella sua stranezza, immerso in una società di cui il bravo giovane Sorrentino mette in evidenza abilmente, portandoli agli eccessi, quegli aspetti che la rendono vuota e per questo destinata a degenerare nelle peggiori conseguenze. Queste possono sfociare nella distruzione di quello che abbiamo di più bello.


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MA ci chiedevamo..."La società, questa società in cui viviamo oggi è davvero così? Oddio. E forse sì!.
La seconda volta, appena uscì in dvd, mio nipote lo noleggiò perchè non lo aveva visto e non logustammo come si poteva al cinema.
Poi, al passaggio televisivo, seppur devo dire che è risultato più conciliante il sonno, quasi soporifero, abbiamo notato aspetti e che al primo passaggio erano sfuggiti. Forse " si nota ancora di più che stanno recitando" e questo è curioso per come accade. Non lo so, quasi avessimo smesso di essere attratti e confusi dall'atmosfera creata da questo bravo campione da Oscar, da questo giovane ma non troppo che a me piace, per carità; divcevo, ci accorgiamo di quando la Ferilli ed altri recitano, anche Servillo ci appare meno naturale.
Però va bene così, il film nasce, si dipana, mette in ridicolo lentamente e poi sfuma.
Devo dire che non riesco a dare più di 7. Non so, credo di non essere fatta per i film sociali, dal momento che gli interpreti perdono la propria connotazione ed anzi, forse a causa dei tempi e dei disvalori della mondanità, si perdono in quella vuotezza e pertanto, quella grande bellezza rappresentata, cercata, voluta, desiderata per apparire come fenomeni vincenti in un mondo che sappiamo essere in declino, alla fine si perde in un mare di noia. Ma è questa davvero? E' così la società in cui viviamo? Forse sì. Per questo preferisco le atmosfere tranquille, in cui si cammina inosservati, riflettendo invece su quei veri valori che sono in noi, non fuori da noi e che certamente non passano per il riconoscimento, ma vanno solo conosciuti e, attraverso loro, si deve operare. Questo esprime la Santa, unica vera bellezza che, nella seconda parte, ci allieta e riempie.