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LA GRANDE BELLEZZA regia di Paolo Sorrentino

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_Hollow_     5½ / 10  05/03/2014 16:31:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Noto con piacere che più il tempo passa, più la media di sta roba si abbassa.

Per quanto riguarda la regia, nulla da dire. Tutto discretamente carino. Se si passa poi da una visione superficiale ad una critica ... boh. Il nulla. Un film senza senso, senza capo né coda, senza una sua personalità ma anzi scopiazzatura di quel Fellini che perlomeno Sorrentino ha avuto il buon gusto di citare.
Peccato che "La grande bellezza" di Sorrentino/Toni Servillo sia lontano anni luce da "La dolce vita" della coppia Fellini/Mastroianni.
Cerca di essere strano come un film felliniano, ma cade solo nello strambo e nel ridicolo invece che nell'onirico.
Lento e noioso da far cascare braccia, scendere il latte alle ginocchia o gonfiare gli zebedei.
Tanta retorica per un film povero e inutile come i suoi protagonisti. Perché il tema era già stato sfruttato, con ben altro tocco artistico. Il film è bello quanto lo spot della 500.

Che brutta cosa gli oscar ... un premio più stupido e commerciale del pallone d'oro (fifa) nel calcio.

Grazie Berlu per aver inculato il mondo con la produzione e promozione di questa pagliacciata ma, perlomeno, per averla poi trasmessa sulla tua rete personale, riguadagnandoci sopra ma evitandoci il prezzo del biglietto.
ferro84  05/03/2014 17:47:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'è niente di onirico in questo film, nessuna scena è un sogno, nessuna, Fellini non c'entra una sega a meno che qualsiasi film che si ambienti a Roma sia da definirsi felliniano.
Ci sono delle citazioni questo si ma per il resto il cinema di Fellini e quello di Sorrentino sono profondamente diversi.


_Hollow_  05/03/2014 21:22:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è il primo film di Sorrentino che vedo (e probabilmente è quello che considero più brutto), normalmente ti darei ragione ma non se si parla di questo.
L'impressione che ho avuto io, dall'inizio alla fine, è stata che Sorrentino abbia cercato di ricreare l'atmosfera felliniana senza riuscirci minimamente.
Che non abbia utilizzato sogni non vuol dir nulla, ha rimediato con memorie e momenti grotteschi.
Il tuo discorso su Roma poi non c'entra nulla, infatti non l'ho nemmeno citata, se avessi dovuto render conto della centralità di Roma l'avrei disgustato ulteriormente pensando che esiste qualcosa come "Il ventre dell'architetto".
ferro84  07/03/2014 19:08:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Permettimi io sto fatto che voglia che voglia ricreare le atmosfere felliniane non mi va giù, permettimi se insisto.
Ma scusa tu trovi la Grande Bellezza un film stilisticamente diverso dalle Conseguenze dell'amore o dall'Amico di Famiglia?

Se proprio a Sorrentino c'è una cosa che non può essergli rimproverata è la mancanza di uno stile personalissimo.
Si ispira a Fellini solo nell'estetica di Roma e infatti in quel punto il film è stato considerato banale e se proprio La Grande Bellezza ha qualche affinità ce l'ha da un punto di vista del contenuto con 8 e 1/2 che se l'hai visto noterai essere film stilisticamente diversi.
_Hollow_  07/03/2014 23:32:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, non ho problemi se questa cosa non ti va giù. Siamo in democrazia ed è un tuo parere personale, ci sta tutto.
Io comunque parlo di un'impressione, e scusa ma continuo a ripetere di averla avuta. Si ok, Sorrentino ha un suo stile. Oltre ai film che hai citato spicca anche in altri.
Ma in questo continuo a vederci forti (fortissime, arrivando quasi al plagio) influenze felliniane (e fai benissimo a citare 8 e 1/2 perché è il primo a cui ho pensato da quel punto di vista).
Nane, artiste che tirano testate, giraffe, aironi, suore, una Serena Grandi che mi ha ricordato molto la Saraghina, sogni di memorie, il ricercato della porta accanto svelato a fine film ... sono cose, stilisticamente, troppo surreali e grottesche per non ricordare Fellini. Mentre da un punto di vista contenutistico, più che il regista di 8 e 1/2 (che comunque avrà avuto una sua parte), Jep mi ricorda terribilmente il Rubini de La dolce vita.
Il tema è quello: Roma, la "dolce vita" che investe il protagonista e lo rende suo schiavo, impedendogli di trovare la realizzazione personale nel lavoro di scrittore, nell'arte, immergendolo in una corrente di apatia e festini.
L'unica vera differenza è il finale: Jep torna a scrivere e si bacia in sogno con il suo vecchio amore, Marcello vede la ragazza al di là del torrente e invece che ricongiungersi con lei e ascoltarla la saluta per tornare alla sua solita vita.
A parte questa differenza, per me il resto è identico e non vedo un senso ne La grande bellezza. Poteva benissimo non esistere, visto che il messaggio è roba vecchia e tra l'altro è di una noia mortale. Però è un discorso che non voglio fare perché superficiale, e tra l'altro ho apprezzato comunque la regia. Lo stile registico di Sorrentino mi piace, fa movimenti di macchina da vero cinema d'autore che ormai son roba rara, soprattutto in Italia. Però boh, io non riesco a salvargli altro.
Se a te il film è piaciuto son felice per te; se vuoi continuare a difenderlo mi può fare solo piacere perché mi piace il dibattito e la differenza d'opinione.