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LA GRANDE BELLEZZA regia di Paolo Sorrentino

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InvictuSteele     8 / 10  01/06/2013 14:26:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il cinema diventa poesia, le immagini sono poesia e Roma diventa poesia. Sorrentino si dimostra ancora una volta il migliore regista italiano, la sua tecnica è impeccabile, i movimenti di macchina sono incantevoli e le immagini, ovvero i quadretti che formano il film, parlano da sole senza necessitare di troppi dialoghi. E poi Toni Servillo, da solo, regge l'intero film e da vita alle immagini grazie alle sue espressioni. Un grande.
Un Roma decadente, malinconica e di felliniana memoria, dove la nobiltà e l'alta borghesia si consumano tra festini e giornate noiose in una sorta di stasi immutata da millenni. Roma rapisce con la sua storia, la sua arte, i suoi luoghi magici, Roma è la città più bella al mondo, lo è sempre stata e sempre lo sarà, ma tutta questa fascinazione comporta anche il disfacimento e il declino di coloro che si sono adagiati sugli allori (Dopotutto al protagonista è bastato scrivere un solo romanzo per campare di rendita). La noia non si ferma mai, la nostalgia non porta da nessuna parte, come i trenini sul terrazzo di Servillo e dopo un pò la città eterna ti divora, meglio dunque fuggire, magari in campagna, per ritrovare quella pace tanto agognata. Ma la grande bellezza del titolo è soltanto un trucco, non si riesce a trovare perché in realtà non esiste.