Niko.g 5 / 10 27/05/2013 00:31:19 » Rispondi La grande tristezza. Era questa l'aria che si respirava in sala, al termine della proiezione. Con l'impressione di essere stati beffati da un regista esperto di zoom, carrelli e dolly e molto meno di sceneggiature. E' bene chiarire subito una cosa. Avete presente "La dolce vita" di Fellini? "Non esiste nessuna relazione tra i due film". Bravo Sorrentino, era proprio ciò che stavo per dire. Tra virtuosismi estetici vari e una discutibile fotografia da catalogo viaggi-vacanze, il regista (e purtroppo scrittore) si rifugia nelle rassicuranti citazioni letterarie che non possono riempire il vuoto lasciato da dialoghi scadenti. I personaggi che vengono rappresentati, sono deformati o appena abbozzati e questo li rende lontani e inconsistenti (Ferilli, Verdone). "La grande bellezza", oltre a mostrare cadute di stile (vedi la volgarissima presenza di marche di alcolici), è un film a cui manca la profondità dei contenuti e dei caratteri, la spontaneità dei dialoghi, il sussulto delle emozioni, la speranza che fa da contrappeso alla disperazione. Tutto viene appiattito dal nichilismo ora snob, ora apatico di Jep Gambardella, un uomo col futuro alle spalle.
andreapau 01/06/2013 16:22:38 » Rispondi Eh si, effettivamente il cardinale papabile non ne esce molto bene...capisco il tuo disappunto:-)
Birrone 02/06/2013 19:55:29 » Rispondi L'alcol però è visto come simbolo di decadenza, è furbo sorrentino a farlo vedere e metterlo in cattiva luce secondo me! Poi perchè ci deve essere speranza per forza secondo te? un film è bello anche se non c'è speranza ma poi in questo capolavoro c'è. Almeno io credo perchè gambardella alla fine sembra aver aperto nuovi occhi sul mondo. fortunatamente non si è convertito alla religione e sarebbe stato squallido se sorrentino utilizzasse un escamotage simile!