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IL GLADIATORE regia di Ridley Scott

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Invia una mail all'autore del commento simos10     8½ / 10  15/06/2008 18:47:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aldilà delle approvazioni o delle critiche c'è da far notare che questo kolossal non si può definirlo un film storico nel senso stretto del termine. Per questo motivo ci si sbaglia quando lo critichiamo perchè ci sono inesattezze storiche. Non è scritto da nessuna parte che questo film debba riproporre i fausti dell'antica Roma in maniera spiccicata a come fu. Oltretutto in una megaproduzione del genere non credo che abbiano tralasciato questo particolare perchè non potevano permettersi di pagare gli storici giusti. Ora io, scusate ma non sono uno storico e di certo non vado a giudicare un film per la sua veridicità storica, devo ammettere di essere stato uno dei tanti (o uno dei pochi come vogliamo metterla) ammiratori di questo film. Il rapporto con altre peculiarità di genere prevalgono smimetizzandosi oltre che all'ambiente storico, d'avventura, d'azione, del dramma, e senza considerare i riferimenti fantastici (o religiosi come vogliamo considerarli), quindi non è solo un film in costume, ma un'avvincente opera epocale legata al cinema postmoderno che ha ispirato purtroppo molti flop successivi. Si può considerare un capolavoro a seconda di chi lo guarda. Nel suo complesso ha orchestrato abilmente vari elementi tematici come il potere che contengono le masse attraverso lo spettacolo, tema tuttora recente, ma Scott privilegiando la spettacolarità e l'estensione scenografica (gli edifici romani oltrepassano sempre il campo d'inquadratura) o come il mancato rapporto dimensionale del Colosseo, ingrandito per renderlo ancora più maestoso, una delle poche scelte discutibili secondo me, visto che non c'era proprio bisogno. Ma non è tutto qui. Per chi non l'avesse colta c'è anche poesia. E non è casuale.

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E' un film che parla della morte, della vita, dell'amore, della lotta per ciò che di più caro abbiamo in questo mondo prima di passare all'altro. E tutto è riassunto nelle straordinarie musiche di Hans Zimmer e Lisa Gerrard.
fra81fra  14/07/2008 23:45:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io non sarei proprio andato a scomodare il "cinema postmoderno" (bo...?) per commentare un'opera del genere, ma a parte questo..

nel momento in cui si decide di fare un film storico (e lo è, o lo vuoi chiamare peplum? e vabbè come ti pare), mi rendo pur conto che esso (proprio perchè nasce con lo scopo di diventare un blockbuster), debba essere appetibile ai palati dell'audience più vasta possibile.
Il film, come naturale, si adatta ad punto di vista, in questo caso quello americano, che, per sua stssa natura, vede culture diverse o diversi periodi storici col prosciutto a stelle e strisce sugli occhi: questo lo vedi dal modo in cui il film vede scontrarsi un'ideologia repubblicana (di marco aurelio, e poi del protagonista del film) presa pari pari dalla carta d'indipendenza degli USA 1776 (ci mancava che cacciassero i boccoli a marco aurelio e gli facessero recitare il giuramento alla bandiera) contro il malvagio dittatore di turno.

Peccato che qui non si stia guardando guerre stellari, e che io, se guardo un film che è inserito in un preciso periodo storico e che pretende di portare con sè un messaggio politico (repubblica VS dittatura/impero), non lo voglia vedere piegato ad una visione manichea e buonista, completamente astratta dal periodo storico stesso che pretende di descrivere.

Questo film sta all'antica Roma come i gladiatori che stanno fuori del Colosseo a farsi le foto coi turisti stanno al Colosseo stesso.

P.S.
E capirai che poesia... l'uccello che guarda russel crowe e la mano sul grano: a me ricorda la pubblicità del mulino bianco.. sti film non li vedi certo per la poesia, ma magari perchè gasano... ma che poesia vuoi trovare...
Invia una mail all'autore del commento simos10  15/08/2008 15:07:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non la banalizzerei così semplicemente. Il tuo concetto di trovare una rappresentazione politica in un film che si va ad agganciare ad un determinato periodo storico potrebbe anche reggere. Ma il cinema è finzione? O fino a prova contraria è la rappresentazione realistica e dettagliata di quello che è accaduto? Allora se si decide di avere determinate aspettative da un prodotto tutto americano tanto vale guardarsi un documentario incentrato sul periodo di marco aurelio per capire le increspature politiche dell'epoca e tutto il resto. Una cosa è certa: questo film non è da ammirare per la ricostruzione che ne fa della storia, ma per il modo in cui cerca di conquistare il pubblico. Quel "gasare" che intendi tu io lo interpreto come il privilegio dello spettatore di godersi il cinema (che è e rimane spettacolo, non dimentichiamolo) e non di assistere ad una lezione di storia e di etica politica. Anche perchè sinceramente non ho mai pensato di cogliere il film sotto questo aspetto, faccio prima a leggermi un libro. Il malvagio dittatore di turno, come dici tu, non è altro che un bambino che ha paura del buio, un uomo talmente debole da sfoggiare la sua schizofrenia nella sua falsa grandezza da imperatore perverso.
Ps
partendo dal presupposto che ognuno ovviamente guarda un film e lo giudica a seconda del suo gusto personale, ma non voglio rendermi un cretino che sta guardando un film sui gladiatori e si fumenta. Anche perchè altrimenti non apprezzerei tanti altri film di Ridley Scott che hanno tutto tranne l'etica a stelle e strisce (guarda Blade Runner e thelma & louise) ma che hanno qualcosa di più. Il gusto per l'immagine, per le musiche, per i suoni, per i volti. Anche quella è poesia. A volte il discorso filo-critico contro l'aspetto politico del film non basta. Bisogna cogliere tutto.
fra81fra  26/08/2008 13:28:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io rimango del mio parere: a mio giudizio tu dai a questo film dei significati intrinsechi che il film stesso non vuole avere e che il regista non ha mai pensato di voler comunicare... persone che osannano questo film perché "é fico" hanno secondo me delle basi piu' solide di commento rispetto alla tua ricerca di un profilo psicologico dei personaggi (commodo "bambino che ha paura...", ma dai..), che in un film cosi' é necessariamente, e in fondo giustamente, abbozzato... questo é un film da prendere come viene, non un 'opera di bergman da interpretare...
film del genere sono appunto da collocare nel proprio genere... io sono liberissimo di dare un 8 e mezzo per esempio a "una pallottola spuntata", perché é un film demenziale e prendo quel paradigma di film come giudizio... questo é un film storico? embé, é un film storico fatto a cacchio... e ce ne sono di film storici che riescono a interagire alla perfezione e a comunicare qualcosa nel rispetto del relativismo culturale della situazione che intendono rappresentare... parimenti ci sono film dichiaratamente "simbolisti", che usano contesti storici, o di guerra, per rappresentare altro (prendi "apocalypse now" come viaggio interiore, direttamente da "cuore di tenebra" di conrad, oppure "full metal jacket"...

comunque, ti ringrazio del tempo che hai dedicato a rispondere al mio commento
Invia una mail all'autore del commento simos10  02/09/2008 08:03:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo sono costretto a ribattere su un tasto. Cioè che non ho mai detto di voler collocare questo film nelle opere analitiche (o almeno quegli immensi capolavori che hai citato, da non accostare secondo me ad alcun tipo di film profano) da studiare ed interpretare. D'altro canto è un film che rimane molto superficiale giudicandolo dal tuo punto di vista, considerando gia la mancata saggezza nella ricostruzione storica di roma, quindi, figuriamoci a volerlo interpretare come un'opera di bergman. Ma quello che ho detto io è che, almeno personalmente, non considero questo film partendo dal presupposto, come hai detto tu, di catalogarlo nel suo genere e che quindi, giustamente, come film storico non lascia molto. Ma per uno spettatore come me, che si distacca dalle esigenze formali, posso dirti di averlo apprezzato e non credo sia una colpa. Senza trovarne necessariamente gli aspetti icononici da appropriarlo nel suo genere. Ma ad un'attenzione meno rigida rimane la poesia della voce della gerrard sulle bellissime immagini di scott (del quale la fotografia ne coglie appieno la spazio-temporalità, con domini di colore differenti a seconda dell'ambientazione). Rimane il carisma malinconico di crowe, non casualmente ha conquistato l'academy awards. Rimane l'eccezionale abilità del montatore (italiano) pietro scalìa, maestro del montaggio che in questo film, ad una visione attenta, trasmette grande emotività. E questo è solo uno dei tanti motivi per cui ho apprezzato questo film. Per cui tu continui a marcare che questo non è un film da apprezzare, io continuo a sostenere che non lo guardo con la convinzione di trovarmi di fronte allo spartacus di Kubrick, e di non giudicarlo necessariamente come un film che deve appartenere allo stampo del suo catalogo. Quindi, come ho detto nel primo commento, dividerà per sempre il pubblico. Chi sostiene che sia una boiata grandiosa e chi sa apprezzare maggiormente le qualità che possiede, che è un pò l'effetto che lasciano tutti i film di scott, capace di realizzare immensi capolavori (blade runner, alien) ma anche film che lasciano maggiormente incerti gli spettatori. Ma non chi conosce le qualità, prevalentemente tecniche, per chi conosce ed è appassionato anche di quel "lato" del cinema che non sai quanto incide su tutto il resto. I suoi difetti li ha, forse anche troppi, talvolta imperdonabili per il suo budget. Sarebbe una bestemmia metterlo a confronto, anche lontanamente, a film come quelli che hai citato tu, ma a confronto di altre dimensionali americanate e falsi kolossal appartenenti all'epoca post-post-post-post-moderna, sinceramente lo preferisco. Insomma, dietro alla macchina da presa c'è scott e si vede. Rispetto comunque la tua opinione.
ilMoralizzatore  15/06/2008 19:04:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io che sono uno storico ti posso aiutare allora.
Praticamente ciò che nel film è storicamente inesatto è proprio quello su cui è basata la pellicola: la gladiatura.
Tutti a guardare i film si sono sentiti un po gladiatori e sono letterarmente impazziti per questo "sport" dell' antichità ma tra il film e la realtà c'è un abissale differenza che se fosse stata presa in considerazione forse questo film non sarebbe il colossal che è...
Tuttosommato è ben fatto sotto il profilo cinematografico (voto 7 e mezzo per me), e ti devo dar ragione sul fatto che purtroppo c'è tanta gente in giro che critica i film tipo questo per la loro inesattezza storica quando loro non sanno nemmeno la data in cui è caduto l'Impero romano d'occidente...sono persone che danno 9 a "Natale a New York" e si lanciano in discorsi sulle crociate solo perchè hanno visto l'altro film di Scott (voto 4)...lasciali perdere..