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IL GLADIATORE regia di Ridley Scott

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quaker     5 / 10  07/09/2006 20:54:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che delusione! Amo Ridley Scott, fin dai Duellanti (che paragonato al mio cinque, meriterebbe 20) e Russell Crowe in a beautiful mind era strepitoso. Ma qui, dio mio, quanto melodramma inutile, quante sciocchezze, quanta retorica bolsa. Commodo vestito di bianco, i pretoriani in nero, i senatori abbigliati in modo stravagante; le scene di massa (quelle al Colosseo specialmente) girate con superficialità; e potrei continuare ad enumerare le pecche del film, che sono tantissime, e mi sembrano inspiegabili, data la qualità indubbia del regista e l'impegno anche finanziario profuso.
Sembra che Scott non abbia fatto il minimo sforzo per entrare nella storia romana, ed abbia girato un comunissimo peplum dei tardi anni '50, cosa che nel 2000 appare piuttosto grottesca, tanto che in qualche punto il film è addirittura involontariamente comico. Francamente sconsigliabile. Se penso ai 5 (????) oscar, mi meraviglio ancora di più. Come è possibile premiare tanto l'opera peggiore di Scott?
Avevo letto giudizi piuttosto caustici sulle gravissime incongruenze e sugli errori storici, ma credevo che fossero quelli dei soliti soloni ammalati di cultura classica. In realtà la palese falsità storica della trama è il meno e potrebbe ben essere perdonata, se la drammatizzazione fosse stata almeno efficace. Invece è proprio sotto il profilo drammatico che il film fa acqua da tutte le parti. Anche gli effetti speciali non mi sembrano un granché. Tutto l'insieme non regge, anche se si salvano (ma solo in parte) le facce degli attori: forse il casting era l'unica cosa azzecata nel film, che per il resto è deludente, a cominciare proprio dai costumi (basti osservare quelli di Augusta Lucilla) immeritatmente premiati con l'Oscar.
Basta. non voglio infierire.
frine  08/09/2006 01:56:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi chiedo se la tua delusione non sia in parte frutto dell'iperbolico coro di elogi che da qualche tempo sta accompagnando il film. Secondo me "Il Gladiatore" è valido, e lo è soprattutto nelle parti in cui si sgancia più disinvoltamente dall'iconografia classica: ad esempio quando rappresenta Maximus come un cowboy o i gladiatori come detenuti di un carcere americano. In fondo, il western è la naturale evoluzione, moderna e americana, del mito classico (vedi ad esempio Aldo Viganò , “Il western. Una nuova frontiera per il mito”, in F. Bertini (ed.), Il mito classico e il cinema, Genova 1997, 19-25).
Però di qui a gridare al capolavoro ce ne passa. In fondo, "Il Gladiatore" è il remake non dichiarato del film di A. Mann "La caduta dell'impero romano" (1964), con il solito Marco Aurelio che non si fida di Commodo e pensa di affidare le redini dell'impero a un valoroso generale, di cui peraltro Lucilla, figlia del vecchio imperatore, è innamorata. Considerati i mezzi dell'epoca, il film di Mann batte quello di Scott sia per attendibilità storica (anche se le inaccuratezze non mancano) che per caratterizzazione dei personaggi : senza considerare l'estremo decoro del vecchio kolossal, in cui non c'è ombra di eccessi o pacchianate (la procace Sophia Loren è stata intenzionalmente vestita con abiti di severità monastica). A favore del film giocano anche le scenografie magnifiche, peragonabili a quelle di "Ben Hur".
C'è però una sostanziale differenza: Mann ci mostra una Roma perdente (come nella realtà storica), mentre Scott tende ad esaltare i fasti della sua Roma decadente, attribuendo tale decadenza agli eccessi del tiranno, senza il quale, si presume, tutto tornerebbe a posto (figuriamoci).
Comunque, a me "Il Gladiatore" era piaciuto, l'avevo consigliato anche agli amici (tra cui molti classicisti!), ma quando leggo certi commenti che parlano di "Roma vittoriosa" o di "perfetta ricostruzione di Roma antica" rischio di cambiare idea...
Ah, sarei anch'io una classicista...ma non mi colloco affatto tra i soloni cui alludi ;-)

quaker  09/09/2006 00:44:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio anzitutto perchè, a differenza di tanti altri commentatori, sei veramente educata e corretta nell'esprimere la tua opinione sul film, così diversa dalla mia.
Ho visto al cinema e mai più La caduta dell'impero romano. Ricordo abbastanza poco di quel film, che non mi piacque particolarmente. All'inizio c'era una scena di decimazione dei soldati, che venivano (uno su dieci) fatti precipitare da un ponte.
Trovo che Scott, di solito molto abile nel tratteggiare "la psicologia" del personaggio, questa volta abbia lavorato senza alcuna passione.
Mi convince molto la tua osservazione iniziale: visto come un western ambientato nella antica Roma forse il film regge. Ma appunto io mi aspettavo qualcosa di diverso, e da qui il giudiizo negativo.
frine  09/09/2006 02:18:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sembra che in realtà tu ricordi piuttosto bene il film di Mann: la scena della decimazione è cruciale, perché sottolinea la differenza tra una disciplina militare ultra-rigida (come era appunto quella romana), rappresentata dal protagonista Stephen Boyd, e la trasgressività un po' bizzarra, talvolta mitomane, ma non priva di risvolti positivi, di Commodo/Christopher Plummer. E' chiaro che in quel punto Mann dà ragione a Commodo, un imperatore molto discusso che recentemente parte della storiografia tende a rivalutare.
"Il Gladiatore" segue altre strade: visualità esasperata ma comunque molto efficace, disinvolto impiego di strategie interpretative moderne (il western), caratterizzazioni 'forti' dei personaggi. Il combattimento con le tigri è l'alternativa, suggestiva e vagamente esotica, alla 'classica' competizione delle bighe, efficacemente sperimentata da Sergio Leone in "Ben Hur" e dallo stesso Mann ne "la caduta dell'impero romano". Leone e Mann avevano nella memoria la corsa dei carri di Antiloco e Menelao nell'Iliade. Ridley Scott sa che nel circo romano veniveno proposti spettacoli altrettanto duri ma meno nobili, come i combattimenti con le belve.
Sono due punti di vista diversi. Non esprimo preferenze, ma ci siamo capiti:-)