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IL GRANDE GATSBY (2013) regia di Baz Luhrmann

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drobny85     8½ / 10  27/07/2013 11:30:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chi è Gatsby? Una domanda che in pochi si pongono mentre partecipano a uno dei suoi maestosi party organizzati nel fine settimana. Pochi, ma non tutti, perchè Nick Carraway (Tobey Maguire), squattrinato vicino di casa trasferitosi da poco a New York in cerca di fortuna, la domanda se la fa eccome.
Gatsby (Leonardo Di Caprio) lo scruta dalla finestra che si affaccia sul suo piccolo e disordinato giardino verde e, un giorno, gli fa recapitare un invito a una delle sue celebri feste.
Non ci sarebbe nulla di strano, solo un piccolo particolare non torna; perchè mai recapitare un invito a uno sconosciuto agente di borsa che per puro caso risiede accanto alla sua dimora e alle altre ville dei nobili? ma sopratutto perchè nessuno dei tantissimi partecipanti possiede questo invito?
Le risposte a queste domande, dopo frequenti inviti e innumerevoli scorribande in auto, non tarderanno ad arrivare. Poco tempo dopo Nick verrà a conoscenza del fatto che Gatsby prova ancora un sentimento profondo per una donna di nome Daisy (Carey Mulligan), che ha amato cinque anni prima, guarda caso proprio cugina di Nick.
Gatsby ha acquistato uno dei palazzi più belli di East Egg, quartiere dei nuovi arricchiti, semplicemente con il fine di dare nell'occhio grazie alle sue feste, affinchè, tra i numerosi ospiti, almeno una volta comparisse proprio Daisy.
Dal molo dell'eccentrico miliardario si dirama una forte luce verde, che lampeggia davanti al molo di lei, che vive proprio di fronte, dall'altra parte della baia. La luce verde vuole significare per Gatsby il simbolo di un sentimento coltivato in silenzio e mai del tutto sopito. Grazie all'intermediazione di Nick i due si rincontreranno e riprenderanno discorsi interrotti ormai da troppo tempo. Un drammatico e beffardo destino però li attenderà, non prima di aver sofferto insieme e conosciuto il vero significato della parola "solitudine".
Baz Luhrmann ci regala un affresco luccicante, quasi pittoresco, di un'epoca -quella del 1922- in cui invece regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. Un mondo dorato, per lo più artificiale, figlio della crescita economica che anticiperà la grande crisi del ventinove.
Questo è il grande Gatsby, vecchio mio.