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TICKETS regia di Abbas Kiarostami, Ken Loach, Ermanno Olmi

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marie     4 / 10  30/03/2005 15:47:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo stesso treno fa da sfondo a tre storie differenti,il passaggio veramente non si avverte come taglio netto e la fluidità, in questo senso, è forse uno dei pochi pregi di tickets.

Olmi punta l’attenzione al tempo circolare e la leggera simpatia vissuta dall’anziano farmacista assume contorni sfuocati, i ricordi di eventi reali si confondono con desideri e nostalgiche speranze di un amore improbabile.
La storia (l’unica) che si svolge dentro e fuori dal treno, viene continuamente disturbata dalla presenza di un gruppo di militari, che amplificano la sensazione di oppressione, quasi un ignoto pericolo minacciasse i passeggeri o l’intenzione era quella di mettere in evidenza come la serenità del loro viaggio fosse garantita da un controllo rigido, ma necessario? (speriamo non sia stata questa).
La figura di Carlo Delle Piane suscita più che tenerezza compassione e a tratti diventa anche un po’patetico, a dire la verità, ma per me molto bravo, mentre la Tedeschi troppo distaccata, un pezzo di ghiaccio.
Poi voglio sperare che il tema del latte non fosse un simbolismo troppo facile di circolarità degli eventi.

L’episodio di Kiarostami è sicuramente il peggiore, si gioca sull’ambiguità, sul fraintendimento, incontri inaspettati.
Una signora anziana, che probabilmente la vita ha reso arrogante e scorbutica, angustia un giovane obiettore di coscienza.

La terza storia di Loach è di una semplicità sconcertante, ma in alcuni momenti regala qualche sorriso. Si può descrivere come l’incontro/scontro di due culture, di due viaggi profondamente differenti, dove un biglietto può assumere un valore inestimabile.

Tre storie forse troppo reali e possibili che non sarebbero state poi così male se almeno i dialoghi fossero stati meno scontati.


Invia una mail all'autore del commento kowalsky  06/04/2005 21:47:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me non è dispiaciuto... certo non lascia dentro molto una specie di serioso divertissment... tre mostri sacri potevano cavarne un gran film ma credo siano stati influenzati dal soggetto Loach comunque è il migliore: nel divario tra verità e menzogna, c'è soprattutto la difficile scelta di un bel gesto
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  30/03/2005 16:26:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho capito, manco questo si può vedere...
Sigh, non rimane nulla.
ZuzzurroeGaspar  02/04/2005 01:40:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
cristo...isto...astio...c azzo...IL GRANDE BABOOOMBA!
manudj  02/04/2005 01:41:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e camb doveva smaltirla la CIOSPA LA CISPA E PURE IL GRANDE BABOOMBA!!!
tira tira tira tira...EEEEEEEEEEEEEEEEEEEH!!! ...che botta...