caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NEPRIJATELJ regia di Dejan Zecevic

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  07/06/2013 11:13:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La guerra è terminata da pochi giorni, una squadra di soldati è impegnata a bonificare territori da loro stessi minati. Durante un sopralluogo all'interno di una fabbrica dismessa si imbattono in un poveraccio murato vivo, tuttavia questi sembra aver sopportato bene la prigionia, non pare sotto shock e neppure bisognoso di essere rifocillato.
Portato al campo base, ovvero uno sperduto e fatiscente rudere, presenterà da subito un atteggiamento sottilmente ambiguo espresso attraverso dialettica acuta e sguardo raggelante.
Costretti da tempo sul campo e in attesa di un cambio turno gli uomini cominciano a mostrare nervosismo e insoddisfazione, il malumore serpeggiante porta verso un'esasperazione alimentata da superstizioni e vecchie credenze riguardanti l'ospite che da pittoresco pazzoide passa ad assumere addirittura connotazione demoniaca.
Chiariamo, non siamo davanti a un horror, più a un thriller sottilmente costruito e riconducibile all'ottimo "El paramo" con cui le analogie si sprecano. Rispetto al film sudamericano "Neprijatelj" è meno convincente nella caratterizzazione dei personaggi e nella gestione della tensione. Positivo invece l'utilizzo dell' elemento fuori contesto, simbolo indecifrabile di una rabbia resa dormiente da quella tanto agognata pace che gli uomini inconsciamente negano dopo quattro anni passati al fronte. Il ritorno alla vita normale si scontra con il linguaggio brutale di chi ha vissuto per troppo tempo le atrocità della guerra, trovando nella paura e nella diffidenza motivi validi per far scorrere ancora il sangue.
L'ottima fotografia rende ancora più tetri scenari desolanti con l'inverno a incombere spietato, il grigio avvolge paesaggi e impesta gli animi, non è un caso che l'unica figura femminile sia solo innocente spettatrice/vittima di ciò che le succede intorno, indifferente alle lusinghe del male.