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PAT GARRETT E BILLY THE KID regia di Sam Peckinpah

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  25/05/2014 15:31:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delle innumerevoli romanzature dell'epopea di Billy the Kid e Pat Garrett si ricorda volentieri l'esordio di Arthur Penn con un Newman che non ebbe difficoltà ad immedesimarne il lato ribelle e sfrontato del giovane, poi non si può dimenticare il 2° degli unici 2 film girati da Howard Hughes, carico di erotismo, quel fascino che una Jane Russell all'esordio seppe rendere magnetico, si cimentarono un'altra decina di registi con risulti altalenanti ma l'opera che più si distinse (grazie anche ad una colonna sonora che in Peckinpah raramente è stata così ferrata), nonostante le intemperie con Wurlitzer, è proprio la trasposizione con tanto di fine rilettura crepuscolare di Peckinpah, una regia poetica scandita e resa riconoscibile dalle armonie dylaniane, un Kris Kristofferson nel massimo della sua bellezza, l'anno dopo avrebbe incontrato Scorsese, altro regista che seppe dirigerlo valorizzandolo pur non essendo mai stato un fenomeno della recitazione il più delle volte bastava quel bel viso scultoreo per soddisfare la platea. Anche Dylan la sua figura la fa eccome, personaggio introverso con un velo di mistero, Coburn naturalmente fa la voce grossa, resa del selvaggio West molto evocativa, romantica direi, Peckinpah nonostante convivesse in quel epriodo con gli incubi dell'alcool e della droga, e un'alimentazione completamente sbagliata, il suo cinema non ne ha risentito minimamente.