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L'IPNOTISTA regia di Lasse Hallström

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Spotify     7 / 10  13/03/2016 04:37:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Validissimo thriller scandinavo. Non avevo grandissime aspettative e invece è stata una bella sorpresa. E' l'ennesima conferma che anche il cinema non americano, riservi sempre dei prodotti molto interessanti. Che non si tratti di una pellicola made in USA, si vede subito nel ritmo e nell'atmosfera: il primo in realtà non è neanche tanto lento, più che altro è sincopato, ed, almeno penso, è una cosa voluta, un decollo vero e proprio non c'è mai, ma tuttavia l'opera risulta comunque piacevole da seguire. Possiamo dire che Hallstrom, sfrutta bene il fattore dello "giocare in casa" e quindi, di conseguenza, non fallisce su questo campo. Riguardo l'aura, essa è molto cupa, intimista e, in un certo modo, depressa. Si ha l'impressione, che il regista, attraverso questo clima così plumbeo, voglia trasmettere un forte senso di inquietudine e di angoscia (cosa però non sempre riuscita), arrivando anche a far credere, in alcuni punti in particolare, che la vicenda non si concluderà col lieto fine. Inoltre a rendere particolare l'atmosfera, ci pensano ovviamente la scenografia nordica, fatta di pianure ghiacciate e alberi spogli. E' valorizzata benissimo dal director che attraverso essa, riesce a concepire, una buona fetta di quanto detto prima. Anche la fotografia è caratterizzante, le tinte sono quelle classiche delle pellicole nordiche, un incrocio tra grigio e blu scuro che si sposa molto bene con le desolate distese svedesi. Hallstrom poi, dimostra anche si saper ben gestire gli stilemi tipici del thriller/giallo e infatti non tradisce, riuscendo ad essere molto efficiente nella narrazione degli eventi e non disdegnando qualche inquadratura che suscita un po' di suspense. Ottima direzione degli attori e anche la conseguente caratterizzazione: reso credibilissimo in ruolo per niente facile Persbrandt, il director si incentra molto su di lui, facendo un sacco di primi piani molto intelligenti. Buona anche la descrizione psicologica del personaggio, molto tormentato, una situazione familiare difficile e una qualità più unica che rara. Buono anche il lavoro fatto con Tobias Zilliacus, e qui secondo me c'è una cosa alquanto originale che differenzia questa pellicola da quelle americane, e cioè che il poliziotto, il quale è impersonificato proprio da Zilliacus, per una volta è una figura secondaria, non è determinante in gran parte della vicenda a parte nell'ultimi frangenti, che poi si riveleranno quelli decisivi. Parlando proprio del finale, esso è davvero bello, girato con maestria, pieno di suspense e adrenalina, imprevedibile fino all'ultimo secondo e con contorno una splendida location. Senza dubbio il momento migliore della pellicola. Attori molto bravi, a partire da Persbrandt che regala davvero una bella interpretazione, riesce a rendere affascinante suo il personaggio, oltre che misterioso e sfuggente. Poi è un sacco credibile, il ruolo sembra gli sia stato cucito addosso. Grandiose le espressioni, a volte descrivono l'intera scena ed anche l'esplicazione dei dialoghi è ottima. Non male neanche Zilliacus, riesce giocare bene le sue carte nonostante non sia tra i protagonisti. Anche lui caratterizza bene il proprio personaggio. Il punto debole della pellicola invece, dal mio punto di vista, è la sceneggiatura: innanzi tutto sembra voglia dire troppe cose assieme, e ovviamente, non riuscendoci, molte le approssima o le tralascia completamente. Sembra che ci sia lo sviluppo di due trame parallele, che prima o poi si dovrebbero incontrare, ma ciò non avviene mai veramente, e questo è un errore molto grave. Poi, sinceramente, mi è sembrato inutile, analizzare in quel modo così approfondito il rapporto tra Erik e la moglie, viene dato troppo spazio ad una cosa che poteva tranquillamente essere accennata, e invece così facendo si è perso il vero nocciolo del film, vale a dire l'ipnosi stessa, che infatti trova, poco, pochissimo spazio. Sembra quasi un elemento secondario. I dialoghi per fortuna si salvano, spesso cinici e mai banali, ampiamente riusciti.

Conclusione: un thriller per certe cose sorprendente, complessivamente è stata una piacevole sorpresa. Alla fine sono rimasto parecchio soddisfatto. Una visione la merita.