nocturnokarma 6½ / 10 09/04/2013 12:36:51 » Rispondi Derek Cianfrance non è Clint Eastwood. Si può riassumere così le sensazioni provate ai titoli di coda. Il cinema morale americano con tutti i suoi difetti (meccanismi narrativi troppo marcati o forzati) e i suoi pregi (confezione impeccabili, musiche e interpretazione convinta, ma non esageriamo con gli elogi a Gosling...). Ma sul terreno dove Eastwood è stato superlativo (Mystic River, The Million Dollar Baby) Cianfrance scivola nel patetismo forzato della seconda parte.
Valori umani messi in discussione, tra padri morti o morti che camminano (molto convincente Cooper) i figli crescono soli e disperati. L'incontro-scontro non si risolve e rimane la delusione di aver visto sfiorati, e mai approfonditi, temi centrali delle nostre vite in due ore di racconto a tratti intensissimo, a tratti troppo superficiale o sbrigativo per convincere davvero.