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COME PIETRA PAZIENTE regia di Atiq Rahimi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  15/04/2013 19:11:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si parla di stile e si finisce appaiati in una storia che, volendo trovare termini di paragone, potrebbe avere persino qualche affinità con Elsa Morante... si cerca di fare poesia sulle immagini (che sono incantevoli, intendiamoci) o sul personaggio, che è poi quello di un'attrice alle prese con un monologo diretto tipo "ma quanto sono brava a sostenere tutto questo...". O magari un altro attore costretto a mostrare per tutto il film un coma irreversibile (forse...). E ascoltare dalla moglie la sua inutilità come uomo. Poi arriva uno spasimante orfano e balbuziente che si muove più come un damerino di un film vittoriano inglese che come un soldato di un esercito sanguinario, e chissà quanto sangue avrà seminato ma l'importante è raccontare con grazia questa Storia di Marinella afghana e del suo Re senza corona e senza scorta che bussò tre volte un giorno alla sua porta... Perdonate il sarcasmo, film interessante ma risaputo sul tema dell'emancipazione femminile, sull'abuso che gioca con i suoi profitti (denaro per comprare l'amore) e via dicendo. Gli nuoce quel profilo teatrale (v. epilogo) dove sembra di vedere una piece di Jean Cocteau in uno scenario di guerra, o l'incipit di un'eroina che lamenta fastidiosamente la sua condizione a un muro di silenzi, che pretende troppo di essere ascoltata, confortata, in definitiva consolata dallo spettatore. Io di solìto ho forti reticenze per questo tipo di cinema, preferisco vedere piuttosto che sentire. Ma in questo senso è anche un film potente nella sua direzione psicologica (v. l'infermo curato in casa, il contesto di morte e sopravvivenza, gli angusti spazi né chiusi né aperti), un po' patinato (involontariamente) nella delicatezza del confronto tra amore e desiderio. Troppo "invitante" nel suo amaro contesto