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LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG regia di Peter Jackson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  05/05/2014 13:27:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come nel precedente capitolo a mancare di forza sono i personaggi principali. I malvagi sono fin troppo stereotipati oltre che poco definiti, mentre a parte Gandalf (tra l'altro fuori causa nel momento cruciale) dalla parte "buona" non c'è nano, elfo o hobbit che riesca a lasciare gran traccia di sè.
La Compagnia dell'anello era ben altra cosa, questo surrogato in chiave mignon non entra nel cuore, nonostante Jackson e sceneggiatori facciano di tutto per creare feeling con lo spettatore. E a volte si finisce addirittura con l'esagerare: giunge infatti pacchiana la storia d'amore in divenire tra la new entry Tauriel e il nano Kili, roba da bignami buonista votato all'integrazione/accettazione del diverso.
Per fortuna c'è Smaug a far da gradita vece a Gollum, il drago è creatura di impressionante presenza scenica, per la verità un poco ridimensionata -almeno nella versione italica- da un doppiaggio a mio parere inadatto pur affidato a Luca Ward, non certo l'ultimo arrivato.
Per lo meno quella sensazione da guida col pilota automatico viene sconvolta dall'entrata in scena del fiammeggiante mostro, con dialoghi tra lui e Bilbo dotati di una buona consistenza e un duello, dapprima verbale, poi fisico, incalzante.
E' inevitabile una certa saturazione; molteplici gli snodi ed eccessive le situazioni ammucchiate a creare solo a tratti la giusta fluidità narrativa .
Per non parlare di personaggi vecchi e nuovi impegnati pochi minuti sullo schermo: l'attesissimo ritorno di Legolas è abbastanza incolore, mentre non male la lunga sequenza nel bosco degli elfi silvani con avvincente battaglia contro i ragni.
Anche l'utilizzo della CGI mi ha lasciato abbastanza tiepido, alcune movenze degli orchi mi sono parse discutibili, cosa che fortunatamente non capita per la scelta delle ambientazioni sempre a dir poco magnifiche.
Di sicuro questa trilogia sembra essere tirata troppo per le lunghe, l'abbondanza di momenti di raccordo tutto sommato superflui lo testimonia, anche se poi Jackson riesce a dare discreto interesse alla storia permeandola sempre di una certa tensione avventurosa ben equilibrata tra serio e faceto.