la parte iniziale, e quella finale, che corrispondono a quando compare l'invisibile (quasi alla saw) protagonista
Vista la scarsità delle pedine in gioco, e una certa ambiguità nello svolgersi, qualcosa di prevedibile è da mettere in preventivo, ma non di certo tutto. Peccato per la parte centrale, lenta, avara in dettagli, e dai dialoghi leggermente prolissi. Indebolita anche da alcuni ruoli, due per la precisione, troppo impegnati ad essere macchiettistici. Pur aggrappandosi al fascino orientale ne sminuisce il significato in un sudicio e conveniente occidentalismo. Una noiosa violenza sostituisce il pathos e la sostanza. Regia manualistica, ottima, travasando un cinema tarantiniano che passa dalle iene a kill bill, in una forma meno capace, ma dalle più che discrete suggestioni. Il tutto vanamente sprecato da una sceneggiatura meno degna. È tanta qualità con un anima, ma senza sua corporatura. Alla fine dei conti, il senso materialista nei confronti dell' essenza sentimentale, perseverato anche nella bellissima introduzione, sfugge di mano, e si sfuma oltremisura in un qualcosa di più abbordabile. ...Aspettando un coniato più personalizzato e creativo, di questo talento registico.