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THE PACIFIC regia di Jeremy Podeswa, Carl Franklin, David Nutter, Timothy Van Patten

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elio91     8½ / 10  10/02/2013 22:28:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci troviamo forse di fronte al kolossal televisivo più imponente degli ultimi anni. Soltanto Band of Brothers potrebbe competere.
Kolossal soprattutto per l'imponente messa in scena, per gli effetti speciali, la ricostruzione storica. The Pacific è una sorta di integrazione di Band of Brothers, approfondisce alcuni lati della guerra e ne rimette in scena altri con un coinvolgimento emotivo pazzesco.
Ecco perché queste due miniserie televisive sono tra i migliori prodotti per il piccolo schermo che si possano vedere (non si fanno paragoni con Soprano, Breaking Bad, SFU e altri, cose diversissime).
Rispetto al "papà" cinematografico, quel Salvate il soldato Ryan di spielberghiana memoria, BoB e The Pacific risultano meno pomposi e retorici, più approfonditi. I punti in comune sono le tecniche di ripresa, anche la (doverosa?) patriottica made in USA, ma ci sono lati di grande ambiguità e messa in discussione.

The Pacific si svolge sempre durante la seconda guerra mondiale ma in tutt'altra ambientazione: BoB era grigio, tante le cittadine distrutte nel set europeo; The Pacific si svolge, ovviamente, nel Pacifico dalla luce spietata, le giungle pericolose e le rocce fangose, gli antagonisti non sono i tedeschi ma i giapponesi.
La vicenda è ancora una volta corale, seguendo lo stesso schema di BoB, ma in parte approfondisce ancora di più i lati fuori dal campo di guerra oltre che le psicologie dei personaggi (soprattutto Sledge, Leckie e Basilone). L'amore dei soldati poi spesso assurge al primo piano rispetto alle vicende di azione, che pure non mancano, e il linguaggio è molto più esplicito: nudità, certo, ma anche violenza che più avanzano gli episodi più si fa feroce, insensata, sconvolgente.
La serie è coinvolgente e in sede di regia ci sono professionisti non da poco, come Tim Van Patten tra i migliori nel suo campo, le sceneggiature hanno una costanza qualitativa notevole anche se alcuni episodi restano delle perle rispetto agli altri: in questo caso è doveroso citare gli ultimi due, specie l'episodio 9, di rara intensità emotiva al termine del quale si è letteralmente sconquassati dentro.
Ma anche l'episodio 3 mi è piaciuto molto.
Insomma, per gli appassionati del cinema di guerra deve essere un must da vedere assolutamente ma anche per chi magari aveva apprezzato poco "Salvate il soldato Ryan" di cui troverà una sorta di rilettura più approfondita che i tempi televisivi riescono a rendere emozionante e meno tronfia di quel che potrebbe apparire dalla (bella) sigla.
Ovviamente non è necessario visionare Band of Brothers per goderselo appieno ma entrambi sono due lati della stessa medaglia. Addirittura lentamente, Hanks e Spielberg come produttori, le loro serie tv sulla guerra osano di più: il famigerato episodio 9 è tremendamente ambiguo e avrebbe potuto dirigerlo un Coppola stile Apocalypse Now.