jack_torrence 9 / 10 24/12/2013 12:00:38 » Rispondi Difficile disconoscere l'importanza di "No – i giorni dell'arcobaleno", di uno dei maggiori talenti emergenti della cinematografia mondiale, il cileno Pablo Larraín. Conclude una trilogia con la quale non tanto ri-pensa al passato, e al regime di Pinochet, quanto ci costringe a fare i conti con il presente, e con verità scomodissime. Quanto sono contigui male e bene, quanto scivolano l'uno nell'altro, facendosi indistinguibili. Quanto è misera la libertà della democrazia, e quanto è subdolo il potere. La pubblicità, i suoi canoni, messi a nudo come strumento di stordimento e rin********mento. E' dunque questa la libertà per cui tanti sono morti? Un film che penetra sotto pelle, per non lasciarti più.