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NO - I GIORNI DELL'ARCOBALENO regia di Pablo Larraín

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The Gaunt     9 / 10  01/05/2013 00:19:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No è un film che provoca sensazioni contrastanti. C'è l'urgenza di sfruttare il pochissimo tempo concesso dal regime (appena 15 minuti) per poter condurre a livello televisivo la campagna plebiscitaria a favore del No, cioè contro la conferma di Pinochet, con messaggi chiari e diretti che possano ribaltare un esito che sembra scontato: la soluzione è la pubblicità
La pellicola di Llarrain è venire a patti con il mostro del marketing pubblicitario, mettendo da parte l'idealismo di denuncia dei 15 anni di dittatura militare e sposare il pragmatismo di una campagna pubblicitaria a base di concetti "positivi" e "allegri" che non guardano al passato ma prospettano un futuro. Certamente lo scopo è lodevole ed in fondo positivo, ma viene risaltato la capacità manipolatrice di un mezzo che malgrado tutto, attraverso spot tipo Coca-cola o Mulino bianco, arriva allo scopo di risvegliare dal torpore psicologico di un popolo oppresso, già espresso sia in Tony Manero e Post mortem. Il fine è nobile, ma il mezzo lo è molto meno. La democrazia e la libertà vendute come prodotti qualsiasi, come i tarallucci o i tegolini del succitato Mulino bianco.
No non è soltanto la cronistoria di un periodo fondamentale per la storia cilena ma soprattutto la descrizione di come si è arrivati a quel 5 ottobre 1988, i mezzi per ottenere quel risultato, a cui Llarrain si adegua alla perfezione con una regia che ripropone con un'estetica tipicamente televisiva, documentario e fotografia desautorata grazie all'utilizzo di telecamere degli anni 80. Il risultato è notevolissimo perchè tra finzione ricostruita ed immagini di repertorio, la differenza a volte è quasi intellegibile. Un film diretto con tecniche e mezzi televisivi.
Ottimo anche il comparto attori: Garcia Bernal ha raggiunto una maturità professionale eccellente e quella lunga passeggiata pensierosa in mezzo alla folla festante per la vittoria del No, offre quella nota dissonante perfetta per lo spirito del film. Da non dimenticare Alfredo Castro, presente in tutte le pellicole di Llarrain, antagonista e datore di lavoro del personaggio di Bernal.
un film veramente favoloso di uno dei migliori cineasti, se non il migliore, del panorama sudamericano.