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NOI SIAMO INFINITO regia di Stephen Chbosky

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  22/10/2015 10:46:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per qualsiasi studente il primo giorno di scuola è un momento emozionante per varie ragioni. Charlie entra nel mondo delle superiori ancor più destabilizzato rispetto ai suoi coetanei, il suicidio del suo migliore amico e un grave fardello da sopportare sin dall' infanzia non aiutano. Come non bastasse la difficoltà di farsi degli amici lo riduce immediatamente al ruolo di "ragazzo carta da parati".
Ruolo destinato all'oblio di lì a poco, questo grazie alla conoscenza dei fratellastri Patrick e Sam. Il primo esuberante, anticonformista in perenne duello con la sua (omo)sessualità, la seconda emblema di fragile dolcezza costruita su abusi e folli notti.
"Noi siamo infinito" è un piccolo grande film sull'amore e sull'amicizia, magari non innovativo nel tema di base ma illuminato nella felice serie di passaggi realistici, rispettosi di una logica crescita che molte pellicole di questo genere smarriscono già dopo i primi dieci minuti.
Il cambiamento è evidente, ravvisabile soprattutto nelle (bellissime) sequenze del tunnel attraversato, a distanza di mesi, sulle note di "Heroes" di David Bowie. I ragazzi risplendono di nuova luce, estremamente cambiati, consapevoli di avere fatto molteplici passi verso un futuro a quell'età infinito perchè generoso di speranze, ambizioni e sogni, in teoria a portata di mano, ancora tutti realizzabili.
Non poteva essere migliore il debutto alla regia di Stephen Chbosky -autore anche del libro da cui la pellicola è tratta- bravo nel mettere a nudo le fragilità dei ragazzi, la loro forza, le insicurezze, per poi arrivare ad una catarsi senza dover spiattellare volgarmente i loro drammi personali, a partire dal trascorso del protagonista rivelato con immane delicatezza solo nell'epilogo.
Entrare in sintonia con il mondo di Charlie e con la sua sensibilità, venata sempre da una dolce nota sdrammatizzante anche nei momenti più bui, è un vero piacere. Impossibile poi non apprezzare la magnifica colonna sonora che oltre al citato Duca Bianco può vantare pezzi da novanta come The Smiths, Cocteau Twins, New Order, Cracker, e altri ancora.
Energica, onnipresente, sognante e aggressiva la musica si erge a quarto personaggio, una sorta di guida del mirabile trio interpretato magistralmente dal folgorante Ezra Miller (ben lontano dall'adolescente disturbato di "E allora parliamo di Kevin" o "Afterschool"), da Emma Watson, attrice di razza dal futuro radioso, e dalla piacevole sorpresa di Logan Lerman.
hghgg  22/10/2015 11:03:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Heroes" vantava anche, come il resto del disco, Robert Fripp alla chitarra (stramìnchia) oltre all'ovvia collaborazione spalla-spalla con Eno. Concordo sulla colonna sonora che coinvolge grandissimi gruppi (in particolare i Cocteau, e hai dimenticato di citare i Sonic Youth) con in più una citazione a Nick Drake. Concordo anche su Miller. Meno sulla Watson, " attrice di razza dal futuro radioso" non ce la vedo proprio o meglio non ce la vedo come attrice di razza. Poi non è nemmeno scarsa eh, qui certamente alla sua prova migliore per ora. Io continuo a dire che è un buon filmetto, francamente aiutato dal fatto di essere "Musicalmente sublime" :-)
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  23/10/2015 14:59:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Indubbiamente la colonna sonora tende ad addolcire il tutto, soprattutto, per chi come il sottoscritto, era un adolescente quando Bowie & Co. impazzavano. Io però credo che la forza del film sia da ricercarsi altrove, ovvero nel realismo e nella capacità di elaborare il dolore attraverso passaggi mai forzati, "urlati" o (peste vi colga) pateticamente ostentati.
Sulla Watson ho gran fiducia, per me è brava. Sui Sonic Youth non sono stato bravo, non li ho colti, e dire che mi piacciono assai. Mea culpa.