caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NOI SIAMO INFINITO regia di Stephen Chbosky

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Zazzauser     6 / 10  20/10/2022 01:56:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Saro' sincero nell'ammettere questo mio limite: generalmente mal sopporto i coming-of-age "tout-court", specie se sono a tema scolastico e adolescenziale. Come d'altronde faccio fatica con i romance tout court. Per cui faro' un discorso simile a quello fatto per "Il lato positivo" di Russell: "Noi siamo infinito" e' senza ombra di dubbio un film che si distingue qualitativamente all'interno del genere ma non sono riuscito a farmi investire da quel "treno di emozioni" che mi aspettavo. Trovo che tentando di stagliarsi nel panorama di genere smitizzandone gli stereotipi finisca comunque per caderci piu' volte (l'amico gay, il machismo sbandierato del gruppo di quarterback con annessa giacchetta varsity, il timido, impacciato ma intelligente freshman che cattiva subito il ben volere dell'illuminato professore e che si sa comportare da duro quando serve, stimolando le ovaie della brava ragazza che, per qualche strano motivo, e' invece attratta dagli stron.zi, e via andando e via discorrendo).
Se avesse esplorato di più i risvolti drammatici (e direi che con allucinazioni, PTSD da elaborazione di duplice lutto e presunti abusi sessuali minorili di materiale ce ne sia) il film avrebbe avuto piu' potenza, invece il fulcro rimangono gli high-school problems legati ad amicizia, amore ed esperienze sessuali-affettive-sociali.
Non nego sia un film che si segue con piacere, ben scritto (di Chbosky anche il soggetto originale) e soprattutto ben recitato (Ezra Miller bravissimo, ruolo adatto ad un personaggio larger-than-life - fin troppo - gia' nella vita reale; Emma Watson brava e bellissima) pero' per far breccia serve qualcosa in piu'.
Probabilmente un trentenne europeo non e' neanche il tipo di target adatto per un film tipicamente da teenager americano (e gli statunitensi, inutile negarlo, ci vanno matti): me ne faro' una ragione