LA MALEDIZIONE DI CHUCKY regia di Don Mancini

antoeboli     4 / 10  20/10/2013 22:41:13 » Rispondi
Partiamo col dubbio amletico : è un prequel , un sequel , un remake ? Perchè da come viene narrata la trama fino ai titoli di coda sembra un po un miscuglio tra un reboot della serie della bambola assassina e un ipotetico sesto capitolo , che viene girato dopo molti anni dall' ultimo.
Una volta chiarita la questione intricata parliamo di Don Mancini . Questo regista o meglio grande sceneggiatore , visto che ha scritto proprio il dna del personaggio di Chucky , compresi i discutibili ultimi due capitoli e quindi mi sembrava doveroso darli una first opportunity dietro la macchina da presa .
E poi arriva il momento in cui vedi il film , ti comincia a piacere , e poi ti arrabbi e vuoi spaccare tutto da vero fan della serie .
Ci troviamo di fronte a un prodotto imbarazzante sotto il profilo tecnico , ma proprio registico e di realizzazione delle scene . Mancini sembra incapace prima di tutto a dirigere gli attori sul set , con una recitazione veramente da serie C (che poi tutti o quasi sono attorini e piccole attrici alle prime armi ) ,in secondo luogo le scene gore e splatter sono troppo girate in modo ridicolo e malissimo , con un livello di cinema pattume che da tanto tempo non toccavo .Nemmeno i paranormal activity che io personalmente odio , ok non fanno paura ma sono girati mille volte meglio.
anche Chucky che sembra essersi evoluta , è realizzata con animazioni in CGI che sembra tutt' altro personaggio , e in altre occasioni ha tutt altro tipo di smorfia , che sembra troppo differente tra uno e l altro.
L unica cosa carina rimane la colonna sonora non da buttare e la trama che ok tira fuori tanti stereotipi già visti ma almeno per 3/4 è fatta bene , e solo chi ha visto almeno i primi tre film potrà apprezzarla al 100% .
Questa pellicola ancora mi sembra non sia uscita nei cinema italiani , e mi rendo conto che una volta tanto qualcosa di orribile non venga minimamente cercato dai distributori perchè Don Mancini compie un'offesa al suo personaggio a cui per anni ha lavorato.