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DEAD OR ALIVE 2 regia di Takashi Miike

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phemt     9 / 10  06/07/2007 11:29:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spesso e volentieri, purtroppo, i seguiti sono fatti solo per motivi commerciali… Non è questo il caso di Dead or Alive 2 e la cosa la si può intuire facilmente se si pensa che dietro la mdp c’è quel genio che risponde al nome di Takashi Miike… Tra l’altro il primo capitolo di Dead Or Alive è, visto il finale, probabilmente il film che meno si presta ad un seguito e infatti Miike annulla tutto, resetta tutto e parte da capo, con gli stessi attori del primo ma in ruoli differenti e con un impostazione molto diversa… Con Miike parlare di generi ha poco senso, Takashi normalmente li attraversa come se fosse in sella ad una moto e quindi non ci si sorprende nel veder mischiate nella stessa opera violenza, sangue, scene d’azione, dramma e tenerezza… Infatti in questo caso Miike utilizza un (di base) yakuza movie solo con il pretesto di raccontare e fare una profonda, toccante e commovente riflessione sull’amicizia e sull’infanzia…
E quindi non ci si può sorprendere se Miike monta in parallelo alla scena della recita per bambini un regolamento di conti e non ci sorprende se una cometa rimane bloccata nel cielo sopra i protagonisti… E non sorprende vedere tre uomini tornare a fare la loro “vacanza estiva” come tanti anni prima quando erano fanciulli, e se si conosce Miike non è difficile credere che questa sia una scena di tale bellezza estrema… E non ci sorprendiamo nel notare una gustosa citazione al primo episodio (la scena del mattone), nel vedere una scena come quella della morte del padre adottivo di Mizuki, nel vedere le ali di angelo che escono dalla schiena dei protagonisti o di notare il fatto che anche i “cattivi” dentro di loro hanno ancora il “bambino”, quel bambino che sono stati in un passato che in realtà forse non è neanche troppo lontano… E a questo punto non può più sorprendere che due tizi pieni di sangue se ne vadano in giro tranquillamente per salire su una barca (destinazione l’isola della loro infanzia) dove potranno esaudire il loro ultimo desiderio… O del fatto che la morte di alcune persone fa da perfetto controaltare e punto di partenza per la vita di altre persone, di altri bambini e tutto ricomincia da capo, e Miike annulla di nuovo tutto, resetta di nuovo tutto e la vita va avanti come sempre irrazionale, violenta ed assurda… E non può sorprenderci renderci conto che il film è anche in grado di commuovere con un paio di ricordi, un paio di istantanee del passato fanciullesco dei protagonisti, ma anche di esaltare con la genialata assoluta della scene delle tre pallottole nel cranio…
Dove siamo? Dove stiamo andando? Ce lo chiede Takashi Miike alla fine, ma ci ha già risposto… In qualunque posto, anche all’inferno non importa, l’importante è che ci andiamo insieme… Insieme all’amico di infanzia con cui hai condiviso la giovinezza, insieme all’amico che come te se ne è andato dall’isola ma che in fondo è lo stesso ragazzino di allora che mangia tofu solo alla fine del pasto… L’amico che in fondo ha avuto più o meno la tua stessa vita, l’amico che in fondo ha avuto più o meno la tua stessa morte… Ma il mondo va avanti e non ci sono esplosioni che tengano, e per chi è rimasto là sull’isola c’è da continuare a vivere, a tirare avanti tra momenti belli e momenti brutti, tra emozioni e sofferenze, c’è un nuovo bambino che nasce e c’è una nuova storia che comincia…

Eccellente la regia di Miike, stupenda la fotografia, divertente il cameo di Tsukamoto, perfetti i due protagonisti… Dead or Alive 2 potrà anche non avere l’immenso intro del primo capitolo e quel finale assolutamente unico e geniale, ma può contare sulla poesia di un regista che ha ampiamente dimostrato di saper fare di tutto cinematograficamente parlando…
Film profondo e letteralmente imperdibile, che consiglio praticamente a chiunque…