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DEAD OR ALIVE 2 regia di Takashi Miike

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dirtycla     9 / 10  14/11/2005 16:14:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cos'è D.O.A.2?
Uno yakuza-movie? Elementi per poterlo affermare non mancano.
Un film comico e grottesco? Beh si, basti pensare all'esilarante teatrino delle sigarette di Tsukamoto.
E' un horror? In alcuni punti si(morte del padre di Mizuki).
E' un film violento? Oh, è Miike...
E' un film estremo? Qualche concessione in questa direzione se la prende (vedi killer necrofili).
Un fumettone? Si sa, Miike è un bambinone...
Un videogioco? "DEATH"...
Un thriller tragico? La tragedia è sempre dietro l'angolo.
Un film commovente? Non è un'eresia affermare che può provocare lucciconi.
Un film di denuncia? Sembra strano, ma è anche questo.
Un film sulla nostalgia dell'infanzia perduta? Molta nostalgia.
Un film sul tentativo di redenzione da parte di due killer? Tema classico affrontato in maniera spiazzante.
Un film sulla ricerca della propria identità? "Where are you?".
Un film poetico? Fanciullescamente poetico.
Un film eccessivo? Che domanda!
Un film di genere? Di genere "miikiano", ovvero di tutti e nessun genere.
D.O.A. 2 può essere considerato un pò la summa di un certo cinema di Miike.
La summa della sua capacità di masticare cinema più velocemente e sapientemente di qualunque altro regista "normale", di lasciare a bocca aperta lo spettatore, di adottare un'anarchia filmica personalissima e di cavarsela sempre con grande classe.
Già col primo capitolo della trilogia eravamo stati avvertiti, infatti doveva semplicemente essere il remake orientale di Heat-La sfida di Michael Mann...per i produttori, forse, non certo per Takashi.
Un regista per il quale nulla è scontato e tutto è ammissibile che ha trovato la formula adatta per rendere ordinato il caos.
Due menzioni, per me, obbligatorie:
la prima all'incipit che ho trovato splendido, certo, quello del D.O.A. precedente è ineguagliabile, ma in questo film ci troviamo di fronte ad un degno successore; la seconda menzione va all'attore Riki Takeuchi( Shu nel film) cui attribuisco un carisma sconfinato, faccia da super-duro, sorriso da bambino e vocione rauco che incute timore, sembra un uomo uscito direttamente dalla fantasia di un autore di manga.
Concludo con questa citazione che, lo ammetto, rubo spudoratemente dal commento a D.O.A. 2 che si trova su Nocturno, citazione che esplicita bene il Miike-pensiero:
"Fare un sequel è un insulto per il film originale. I produttori pensano che si possa fare qualcosa di meglio del primo, con meno soldi, ma è una cosa comune nell'industria video. Un sequel è un progetto nato sempre per scopi sbagliati, così quando mi diedero con D.O.A. l'opportunità per un primo sequel, la vidi come una possibilità di ribellione". Miike Dixit.
Where are you going Takashi?