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LINCOLN regia di Steven Spielberg

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The Gaunt     6½ / 10  27/01/2013 12:55:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lincoln sfugge alla legge del biopic fatto con lo stampino cioé la vita di un protagonista dalla nascita alla morte, costellata da quegli eventi che ne maturano comportamenti e pensieri. In questo il periodo storico è molto circoscritto che coincide con l'approvazione di quel XIII emendamento che abolì la schiavitù, momento alto della politica americana, ma non per questo privo di lati oscuri, a cominciare proprio da quella figura fondamentale, Lincoln appunto, che costituisce parte integrante del mito e del sogno americano. Lincoln non viene mitizzato né tantomeno omaggiato. L'approvazione dell'emendamento e le trattative per la fine della guerra scorrono in parallelo, vicende che vengono scolpite dai complicati meccanismi della democrazia e della politica, che seppur permeate da un certo idealismo di fondo, sono figlie di compromessi, di sutterfugi e doppiogichismi che fanno parte di quel pragmatismo chiamato realpolitik. Raggiungere lo scopo sporcandosi le mani, anche di quel sangue che di giorno in giorno la guerra sta mietendo nei suoi massacri.
Non siamo ai livelli cupi di quel Munich che rimane il miglior Spielberg degli ultimi anni, ma nemmeno un'agiografia pomposa e retorica su un personaggio, almeno questa è stata la mia sensazione.
A fianco di una qualità visiva di prim'ordine, il film di Spielberg rimane squilibrato come racconto corale dove giocoforza molti personaggi rimangono sacrificati o peggio ancora ininfluenti (Gordon-Levitt) a fronte di un duo da applausi come Day-Lewis e Lee-Jones e paga il dazio di non riuscire ad avere la necessaria fluidità fra sfera pubblica e privata che appesantisce la pellicola. Una certa pesantezza non presente in una vecchia pellicola come Tempesta su Washington di Preminger che risaltava proprio per la sua linearità nel descrivere certi meccanismi della democrazia e che pur essendo un racconto più fittizio presentava un contesto di guerra (fredda) reale. A vedere passaggi di questo film più volte mi ha ricordato il film di Preminger e non escluderei a priori la possibilità che Spielberg un'occhiata gliel'abbia data.
elio91  27/01/2013 15:13:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento è fino ad ora il più equilibrato. Ciononostante c'è una parte che non condivido: Lincoln per me qui viene se non mitizzato sicuramente esaltato. I suoi discorsi paternalistici alle persone di colore nell'incipit, la stessa persona di colore che prima del finale lo guarda commosso... credo siano delle libertà che Spielberg si è preso per metterlo sotto una luce completamente positiva. Della serie: si, comprava i voti, si comportava male come tutti ma era per una giusta causa. è uno Spielberg meno manicheo del solito nel tratteggiare i personaggi ma allo stesso tempo Lincoln, pur con le sue ambiguità, è l'eroe qui. L'unico suo lato negativo che viene alla luce è quello di marito che voleva far rinchiudere la moglie in manicomio per non affrontare il dolore.

Sul resto sono d'accordo anche se continuo a non spiegarmi la presenza di Gordon-Levitt e l'esasperante lentezza di un film davvero privo di emozioni.
The Gaunt  27/01/2013 15:39:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certamente sono sequenze in cui Lincoln viene messo sotto una luce positiva, perchè quei personaggi che citi riescono a vedere solo il COSA ha raggiunto. In quei momenti Lincoln viene visto con la soggettiva di quel personaggio. Al contrario dello spettatore non possono vedere o ne sono preclusi, il COME tale risultato è stato acquisito.
Quindi quei momenti di retorica suonano falsi o perlomeno stonati per coloro che hanno potuto osservare entrambi gli aspetti (il COSA e il COME).
In effetti anche per me il film è risultato un po' pesante. Le due ore e mezza si sentono, ma è un film più complesso e meno banale di quanto mi aspettassi
elio91  27/01/2013 16:02:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco. Anche se mi pare l'ennesima furberia di Spielberg, questo non me lo toglie nessuno dalla testa. Se non fosse stato per la bravura di Tommy Lee-Jones la scena in cui si mette a letto sarebbe stata imbarazzante. Fortunatamente è forse la più riuscita del film.