Goldust 5 / 10 04/12/2019 15:28:12 » Rispondi Ha fatto storcere il naso a qualcuno per la durezza di alcuni passaggi, come l'iniziale tortura di un informatore; ha alimentato polemiche sul presunto utilizzo di alcuni documenti scottanti che non potevano essere messi a disposizione per la realizzazione della pellicola; insomma la Bigelow si conferma cavallo di razza e quando passa fa rumore, benchè questa meticolosa ricostruzione della cattura di Saddam faccia più spesso sbadigliare che gridare al miracolo. Lento e lungo, già detto del polverone mediatico in coda alla sua uscita il film non decolla praticamente mai e nè la prova volitiva della Chastian nè l'ultima mezz'ora di tensione alle stelle riescono a sollevarne le sorti. Un peccato, perchè le doti registiche e di racconto per immagini della regista restano sempre di alto livello. Ma vista la materia trattata ed il teatro in cui è ambientata la storia il paragone automatico tra questo "Dark zero thirty"ed il più celebre e giustamente premiato "The hurt locker", sempre della Bigelow, non inizia nemmeno.
kowalsky 26/01/2020 00:21:10 » Rispondi Come si possa parlar male di un film così perfetto io proprio non so