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THE LAST STAND - L'ULTIMA SFIDA regia di Jee-Woon Kim

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Crazymo     7½ / 10  02/02/2013 18:12:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo al confine fra America e Messico, zona desertica, Schwarzenegger è uno sceriffo avanti con l'età a capo di una tranquilla cittadina piena di "redneck" americani, devoti al credo "Prima si spara e poi si domanda". Ovviamente qualcosa va fuori posto e tutto va in malora, insomma, un ottimo campo di battaglia per Arnold Schwarzenegger, invecchiato, con un pò di chili in più, ma ottimo nella parte dello sceriffo un pò appannato ormai abituato alla sua vita tranquilla lontana dal caos, che si trova costretto dal proprio onore a tornare in campo per questa "Ultima sfida".
Si passa da scene in zone desertiche che ricordano tantissimo le atmosfere western (in molte occasioni sembra di essere ne Il buono, il brutto e il cattivo versione Schwarzy) a scene in una metropoli oscura e serrata, dove circolano i soliti poliziotti che brancolano nel buio, cento di loro non riescono a far nulla, Schwarzenegger ed un paio di vice ammazzano tutti, e non è un difetto sia chiaro, è solo una conseguenza inevitabile del film!. Si capisce che dietro la macchina da presa non c'è un americano ma un orientale, lo stile di regia è sempre interessante e pieno di tocchi di genio (La scena nel campo di granturco è bellissima, vedere per credere, oppure la scena presente nel trailer dell'arrivo dei criminali nella città, i quali fondano letteralmente le linee automobilistiche della polizia), non cala mai di ritmo e fa immergere alla perfezione nel film, messe a fuoco, usi di luce e usi dello zoom ricordano appunto a volte il cinema western e a volte il tipico stile dei film giapponesi, sporco ma dinamico e veloce. Bravo Schwarzy nel ruolo dello sceriffo e bravi anche i co-protagonisti, incluso l'anarchico fuori di testa Johnny Knoxville.
Il meglio del film sono i minuti finali, dopo ripetute sparatorie nella "dormiente" cittadina (Così dormiente che una nonnetta spara ad uno sconosciuto che le entra in casa senza nemmeno chiedere spiegazioni) arriva l'inevitabile faccia a faccia finale fra protagonista e antagonista, e si torna di nuovo allo sporco western di una volta, tanto sangue e tanta polvere. Di nuovo lodi al regista che adotta tanti stili diversi sempre consoni alla scena, si passa da inquadrature che ricordano l'epica leoniana a scene serratissime tipiche appunto degli action moderni.
Un film in generale nostalgico, dove i veri eroi sono i personaggi di frontiera, dove chi sa combattere non proviene da dietro una scrivania d'ufficio ma direttamente dal sole cocente del deserto americano, un vero mito western portato nel 2000. Oh, magari vi ho rincitrulliti, ma ricordatevi che le esplosioni, gli inseguimenti, le smitragliate (etc. etc.) ci sono, non aspettatevi Ombre Rosse! ;D
Da vedere, spassosissimo! (Rimane il rimpianto che Arnold si sia messo a fare per 10 anni il nazista in California...)