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FLIGHT regia di Robert Zemeckis

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  08/02/2013 19:30:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Joe Cocker canta "sto benone" mentre vediamo l'eroe (ex?) Washington affondare in una dipendenza che non riesce più a controllare. E' questo l'aspetto più interessante del film di Zemeckis, il dualismo tra l'atto eroico e la debolezza nichilista, autodistruttiva dello stesso uomo. Onestamente, condivido i severi giudizi della critica, perchè si tratta di una grandissima occasione sprecata. Eppure questo film andrebbe valutato su varie angolazioni. Va visto senza reticenze, per la splendida prova di W. e perchè almeno in origine trafuga abilmente nelle spire della coscienza. Impossibile non pensare ai drammi di casa nostra, al comandante Schecchino et similia. Sintomo di questa riflessione è l'odiosa supponenza dell'individuo convinto di essere assolto dall'esperienza (e non dal fato) e dalla capacità che dice di avere di poter controllare ed evitare un dramma ben peggiore. Al di là della sua univoca incapacità di badare a se stesso. A poco a poco si avverte la sensazione che quest'uomo sia deplorevole se non repellente, se si pensa che aveva nelle mani il destino di un centinaio di passeggeri... la forza del film è tutta qui, e vanta almeno una sequenza (quella del processo) che resterà nella storia del cinema americano contemporaneo. Purtroppo la stupidità di Whip è talmente esagerata da risultare effettistica, e Zemeckis infarcisce il tema delle solite ossessioni morali sulla "divinità" - si veda l'irritante sequenza "fumaiola" nelle scale di un ospedale - optando per l'aggravante morale di un perdente atto a impartire (tardivamente) lezioni di vita.
Un peccato, perchè Flight ha una forza tecnica ed emotiva di grande rilievo

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