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CLOUD ATLAS regia di Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski

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Mik_94     9 / 10  01/01/2013 17:32:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono un estimatore della fantascienza. Mai stato.
I catastrofici polpettoni diretti da Emmerich, Avatar, Indipendence Day o Segnali dal futuro sono ai confini del mio orizzonte conoscitivo. Io mi limito ad E.T, ecco.
Al di là dei film per famiglie e delle due ore di durata la mia pazienza fa cilecca. Mi alzo, spengo la TV e lascio che un aspirante qualsiasi di Bruce Willis salvi l'universo intero lontano dai miei sbadigli. Nell'intenso trailer di Cloud Atlas – solo lui lungo cinque minuti – scene a rallenty, astronavi in volo sull'acqua, dimensioni parallele alla Inception, passato, presente e futuro che convivono sotto un unico tetto di nuvole. Se non era fantascienza quella...
C'era, però, qualcosa che mi aveva immensamente affascinato. Storie tanto intricate hanno stretto un cappio attorno a me e, senza nemmeno volerlo, ero diventato parte di quella superba sinfonia di esistenze, fatta di momenti tesi e coinvolgenti, di briosi e fugaci attimi di gioia, di addii e incontri che cambiano eternamente la vita. Nemmeno l'ombra di confusione, solo un grande coinvolgimento emotivo e spirituale che diventa una morsa e un abbraccio concreto ogni minuto che passa. Le storie essenzialmente sono sei. Cosa unirà mai: un nobiluomo in lotta per l'abolizione della schiavitù (Jim Sturgess), un musicista omosessuale in cerca della sinfonia perfetta (Ben Whishaw), una coraggiosa reporter che mette a rischio la propria vita per svelare una scomoda verità (Halle Berry), una scalcagnata combriccola di vecchietti in fuga dalla casa di riposo ( a capitanarli Jim Broadbent), la voglia di amore e libertà di una futuristica eroina dagli occhi a mandorla (Doona Bae), il viaggio difficile ed esaltante di un fragile capo tribù in compagnia una remota visitatrice (Tom Hanks)?
Innanzitutto, il fatto che, per la prima volta da quando ne ho memoria, a dare i volti a tanti personaggi sia sempre la medesima, grandiosa squadra di interpreti - in parti che li vogliono prima orientali, poi occidentali; prima donne, poi uomini; prima eroi, poi antagonisti.
Grazie a costumi curatissimi e a truccatori dalle mani miracolose, sono davvero irriconoscibili e scoprire nei titoli di coda le loro impressionanti trasformazioni diverte e sorprende.
Ma, ad unire ancora i numerosi episodi che compongono questa pittoresca matriosca, è l'amore. La chiave del caos, la risposta a tante domande, l'ordine dietro tante coincidenze, la soluzione dell'equazione, la forza della natura che "move il sole e l'altre stelle". Nulla di più potente, ovvio e semplice. E, francamente, non ho mai assistito a un modo più originale, poetico e spettacolare di tornare a parlarne. Non mi hanno colpito più di tanto, quindi, gli effetti speciali utilizzati (d'altronde anche Il signore degli anelli, che ha più di dieci anni, ne ha di meravigliosi!), ma l'assurda e geniale alchimia che lega generi cinematografici così diversi e il vibrante messaggio di fondo.
Da vedere e rivedere. Ancora, ancora e ancora. Possibilmente, almeno una volta in lingua originale. Molti degli attori, di madre lingua inglese, hanno un accento che personalmente trovo fantastico! Non vedevo un film così intenso da secoli. A ripensarci, mi manca ancora il fiato. La forza cosmica che lega noi e il mondo fatta film. La nuova dimensione dell'amore.. la più bella.