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IL LATO POSITIVO - SILVER LININGS PLAYBOOK regia di David O. Russell

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Barteblyman     6 / 10  02/03/2013 16:00:35 » Rispondi
Si intuiva che Bradley Cooper avesse qualcosa di inespresso da dare come attore e si sapeva che Jennifer Lawrence fosse una fantastica attrice, nonché una gran bella figliola. Loro due insieme sono senza ombra di dubbio la cosa migliore di questo lungometraggio. La loro è un'alchimia recitativa che illumina il film non dico di immenso ma almeno di una luce che forse, o quasi certamente, nasconde una struttura complessiva un pochetto claudicante (8 candidature agli oscar 2013 sono davvero troppe!).
Bradley Cooper è un figo. Un figo che riesce a non trascinarsi sempre dietro il suo essere figo. Un figo che riesce ad essere credibile sia come scrittore fallito e sfatto sia come scrittore di successo figo (Limitless). In questo Silver Linings Playbook è un individuo (figo) con qualche problema comportamentale (poco figo), ossessionato da una figura femminile che ama e che sente potrebbe perdere.

Terminato il suo periodo di internamento nell'istituto psichiatrico è costretto (avendo perso anche il lavoro) a tornare a vivere con i suoi. I suoi che sono Jacki Weaver e Robert De Niro (che qui fa una scelta meno disastrosa rispetto alle precedenti). Nel tentativo di riconquistare la moglie -alla quale non può comunque avvicinarsi- si imbatte in Jennifer Lawrence e... E queste cose qui succedono solo nei film! Che belli sarebbero, mentre tu corri, gli agguati di Jennifer Lawrence. Cioè dai, ma quando mai ad un certo punto nella vita... Vabbè. Lasciamo perdere.

Jennifer Lawrence, dicevo, con qualche problemino comportamentale pure lei e che vive in una casa ricavata dalla casa dei suoi. I genitori, in periodo di crisi economica, sono giustamente figure cinematograficamente giustificate e credibili (oddio, credibili non sempre).
Il film è piacevole e per fortuna non completamente edificante. Il disfattismo psicologico è sì mascherato da una regia un po' troppo divertita o gigionesca e da una colonna sonora forse invasiva -il bombardamento di brani accattivanti non sempre funziona- ma in fin dei conti, giacché qui si vedono e si confrontano due personalità problematiche, l'aspetto potenzialmente drammatico emerge ugualmente. E viene tutto sommato non completamente sacrificato dal tono "sbarazzino" che, appunto, una certa colonna sonora e una regia possono far prevalere, inquinando immeritatamente il resto.

Gioco forza, alla parziale riuscita del film, ci sono le prove attoriali di Bradley Cooper (giusta la candidatura) e di una Jennifer Lawrence che, avendocelo accanto, farebbe recitare bene anche un palo. Non che Cooper sia un palo, ovviamente. Ecco perché loro due insieme sono uno spettacolo nonché il motore del film.

Degna ben donde di nota anche la partecipazione di Chris Tucker, credibilissimo anzichenò.