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L'ULTIMO COMBATTIMENTO DI CHEN regia di Robert Clouse, Bruce Lee

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sandrone65     10 / 10  18/09/2012 01:06:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vidi questo film al cinema in un lontano pomeriggio del 1978. Avevo 12 anni e mezzo e la mia mamma mi accontentò portandomi al cinema, un ricordo molto dolce...
"L'ultimo combattimento di Chen" non ha nulla a che vedere con l'originale "Game of Death" scritto e pensato da Lee l'anno prima della sventurata morte. Il film in realtà è un discutibile collage di spezzoni prelevati dai tre film originali che Lee girò per la Golden Harvest (e infatti l'unico film che non è stato saccheggiato in questo senso è "Enter the Dragon" della Warner. La Golden Harvest non aveva i diritti su quel film, quindi non potendo riciclare le scene riciclarono il regista Clouse...) e montati su una sceneggiatura completamente rivista. Tutte le altre scene del film sono state realizzate con diverse controfigure e ad onor del vero bisogna dire che non sono state fatte male, la mano occidentale nella regia si vede.
La sigla iniziale è fortemente suggestiva e ben realizzata, costruita intorno a spezzoni di "Way of the Dragon" frammischiati a vari oggetti che richiamano il gioco d'azzardo.
Il film è costruito intorno alla vicenda dell'attore-lottatore Billy Lo, un autentico alias del vero Bruce Lee, la cui vita viene attentata da parte di un potente sindacato di malavitosi. Billy sopravvive al colpo di pistola al volto che gli devasta i lineamenti e giustifica così anche il brusco cambiamento di aspetto - rispetto all'ultima parte del film - a cui Lee andò incontro nel suo ultimo anno di vita a causa di un forte dimagrimento. Ma per poter uscire dalla brutta situazione Billy decide di inscenare la propria morte, e per le scene del funerale vengono utilizzate in maniera un po' macabra e discutibile alcune sequenze dei veri funerali di Lee. Billy guarisce e decide di far fuori tutti gli uomini del sindacato affrontandoli uno per volta. Molto buone le sequenze degli scontri con le moto nel garage-magazzino.
Assolutamente grandioso il finale nel ristorante Red Pepper (che sarebbe dovuta essere una pagoda nella sceneggiatura originale), l'unica parte del film che fu effettivamente girata ed interpretata da Bruce Lee. Lo schema tipico dei videogiochi (ogni piano un avversario da battere con un differente stile di lotta) in un'epoca in cui i videogiochi ancora non esistevano affascinò incredibilmente la mia mente di dodicenne. La versione integrale di queste grandiose scene di combattimento è possibile visionarla nel documentario "Bruce Lee, la leggenda", grazie al gagliardo lavoro di ricerca e documentazione svolto poco più di un decennio fa da John Little, che ha fortunosamente recuperato il materiale originale del film.
Da dimenticare per esempio il montaggio delle scene di combattimento con l'ultimo contendente interpretato da Hugh O'Brian. Mentre i due si scambiano colpi se si osserva attentamente spunta in diverse occasioni il piedone nero di Kareem Abdul Jabbar morto strangolato nella scena precedente: uno dei malaugurati effetti del collage in un'epoca in cui non si potevano ancora correggere le scene con il computer.
Epico il brano "Gathering Speed", la musica-tormentone di John Barry che accompagna tutto il film. Riconosco ovviamente i limiti di questo film e, come tanti altri, non ne apprezzo affatto gli intenti commerciali, ma non sono proprio capace di attribuirgli un voto basso. Questo è forse il film che più di tutti ha segnato la mia lontana adolescenza e quindi è un dieci dato principalmente con il cuore :-)
ferzbox  08/06/2013 18:23:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo è un dieci giustificato davvero bene,anche io attribuisco valori del genere ad alcune pellicole per motivi come l'infanzia o particolari ricordi della mia vita,quindi ti capisco perfettamente.
In fondo la bellezza del Cinema è anche questo,ragion per cui,come dissi in altre occasioni,al di là dei capolavori riconosciuti per elementi oggettivi come la fotografia,la sceneggiatura ed il montaggio,un film può avere un grande valore anche per quello che lascia al singolo individuo...e a volte non serve altro..lo dico da appassionato.