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HOLY MOTORS regia di Leos Carax

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ferzbox     8 / 10  26/12/2013 15:58:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Apposto,questo è uno di quei film che possono mettere in discussione i vari modi di vedere il cinema;è uno di quei film che può estasiare ma allo stesso tempo disgustare...dipende da quello che si cerca o si vuole quando ci si accinge alla visione di una pellicola.
Non ho avuto la possibilità di vederlo al cinema...qui dove si trova la mia abitazione,la città di Terni,non c'era una singola sala che lo proiettava;il cinema più vicino che poteva accogliere la mia richiesta si trovava in una zona della periferia di Roma(130 KM solo l'andata)....troppo lontano,non avevo voglia.
Così ho dovuto aspettare che uscisse in videoteca(volevo vederlo in italiano).
La sera di Natale(ovvero ieri sera)mi sono sparato questo film da me tanto atteso insieme alla mia donna(anche lei curiosa di questa pellicola).
Dopo circa 30 minuti dall'inizio del film iniziammo a sentire i nostri commenti personali sparati di tanto in tanto mentre assistevamo alle varie scene del film....
...stranissimo,un film stranissimo....
Io non so quanto ci possa azzeccare la mia interpretazione,però non posso fare a meno di esporla;devo dire quello che mi ha suscitato la pellicola,indipendentemente se ho realmente capito il senso o meno.....
Per quel che mi riguarda ne ho visto solo una profonda metafora.
Ho come avuto l'idea che stavo osservando una forma di linguaggio,utilizzata per cercare di spiegarmi quale può essere il labile confine tra realtà e finzione,nella vita di un'attore...
La scena iniziale del film sembra già un'indizio;un uomo che si sveglia dal proprio letto,situato in un palcoscenico,con un pubblico in platea che lo osserva....quest'uomo utilizza una chiave incastonata nel suo dito medio per aprire una porta sul muro;questa porta reca all'esterno,sopra di lui,appena varcata la soglia,si può notare la spia verde dell'uscita di sicurezza;l'attore esce dal palconscenico per osservarsi.
Oscar è un'uomo che assume inspiegabilmente identità multiple;apparentemente il suo lavoro consiste nell'immedesimarsi in ruoli differenti....come tutti gli attori ha anche lui il suo camerino:una bellissima Limousine che gironzola per le strade di un'immensa Parigi......come tutti gli attori ha qualcuno che lo assiste e gli sta vicino:la sua fedelissima chauffeur.....come tutti gli attori ha qualcuno a cui render conto di quello che fa:il suo agente?(l'uomo con gli occhiali?!).....
La vita di un attore è una vita senza identità propria....si è tutti,e non si è nessuno....si è soli con la propria arte.....si vivono le emozioni della vita ritrovandole nell'immensa sciarada che rappresenta il mondo...
Questa è la metafora che ne ho riscontrato,però senza mai escludere che poteva essere anche il discorso contrario;magari è proprio la vita ad essere un grosso palcoscenico?!?
Non lo so,sono rimasto un pò spiazzato,non sono riuscito a capirne bene il senso,però mi ha affascinato lo stesso,lo confesso.
La fotografia è molto bella,alcuni movimenti della MDP mi hanno deliziato,e alcune caratteristiche del suo stile mi sono piaciute...
Credo che molto probabilmente necessito di almeno un altra visione,ma quando accadrà non lo farò con troppa fatica...il tempo tutto sommato mi è volato...
Bizzarro alquanto.... ma anche ipnotico,per quel che mi riguarda...