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HOLY MOTORS regia di Leos Carax

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Rollo Tommasi     6 / 10  26/08/2016 22:13:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I critici vedono nell'opera citazionista di Carax la summa dell'arte cinematografica, che sa essere camaleontica, spregiudicata, straziante e melodrammatica, surreale e metafisica, pulp e banale.
"Holy Motors" è probabilmente spazzatura filosofica, paccottiglia da esposizione museale di Arte Moderna, come il "barattolo dei fagioli" o la" ruota della bicicletta", un delirio mistico travestito da "sacro fuoco dell'ispirazione".
Ci si sente alienati da se stessi ed in balia dell'istrionico protagonista Oscar (interpretato da un poliedrico Denis Lavant), nella perenne attesa di un finale esplicativo che riporti ordine nel caos.
Accostato a David Lynch non casualmente (il Lynch sofisticato di Inland Empire), Leos Carax si diverte ad irretire con il suo linguaggio metafilmico una serie di personaggi non-sense e di omaggi a grandi registi per lui fonte di ispirazione in un collage vorticoso (l'austera Celine si congeda con la maschera di "Eyes Wide Shut" di Kubrick indossata da una donna che pare proprio la protagonista di "Complotto di Famiglia" di Hitchcock; l'uomo che convive con le scimmie può essere letto come un richiamo a "Viale del Tramonto" di Billy Wilder o a "2001:Odissea nello Spazio"; la limousine che affonda nella notte riedita l'inizio di "Mulholland Drive" di Lynch).
Nella folle composizione, si respirano, qua e là, folate di cinema nella splendida cornice della Sua città natale, Parigi.
Votato come uno dei migliori film del secolo dalla BBC (n. 16), forse per l'originalità, "Holy Motors" ha, purtroppo, un'accessibilità molto ridotta, e, forse, per questo motivo, perchè tradisce lo spirito del cinema che non è mai elogio autoreferziale, merita uno striminzito 6.
La scena finale spero non sia una citazione di "Cars"... impallidisco all'idea...
Rollo Tommasi  26/08/2016 22:18:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate per i refusi...
Si diverte ad irretire con il suo linguaggio metafilmico fatto di....
Autoreferenziale...
Il film ti fa vivere un trip!