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THE EXPERIMENT - CERCASI CAVIE UMANE regia di Oliver Hirschbiegel

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oh dae-soo     7 / 10  29/12/2010 12:37:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessantissimo film tedesco appena remaked dagli americani con nel cast prezzemolino Adrien Brody.
Pur nella sua tragicità, crudeltà e valore etico e sociologico, The Experiment non è altro che la trasposizione adulta, deviata, distorta, parossistica di uno dei giochi d'infanzia più classici, Guardie e Ladri. Probabilmente il taglio un pò televisivo (punto debole di certo cinema tedesco), sporco, è insieme un pregio e un difetto che può far storcere un pò il naso alle nuove generazioni amanti di atmosfere più lucenti e patinate, cinematografiche nel senso commerciale del termine.
Venti persone, in cambio di una cospicua somma di denaro, decidono di fare da cavie ad un'esperimento: 14 giorni in un carcere, alcuni guardie, alcuni prigionieri. Gli scienziati hanno l'obbiettivo di veder sia a che punto e a quali soprusi può portare una situazione di comando, sia dall'altra parte analizzare quanto la perdita di libertà e di diritti morali e civili possa condurre i carcerati alla ribellione, allo sconforto, alla pazzia. L'esperimento sfuggerà di mano ai medici e presto le guardie, totalmente immedesimate nel proprio ruolo, assumeranno il comando di tutto, giungendo alle peggiori barbarie, persino contro gli stessi scienziati.
Interessante notare come un gruppo di persone che parte alla pari durante i "provini" possa piano piano essere completamente scisso in dominatori e sottomessi. L'abuso di potere è, psicologicamente, una delle condizioni più forti e allettanti per portare l' Uomo ad un rapido cambiamento. In questo senso straordinaria l'interpretazione di Justus von Dohnányi nelle parti di Berus, un timido e disadattato impiegato che, approfittando della situazione, diventa un vero e proprio aguzzino, leader decisionale ed emotivo delle guardie. Supera addirittura in bravura l'ottimo Bleitbreu, attore formidabile, qui nei panni di Tarek, il protagonista.
Lampanti i rimandi della pellicola alla deriva del reality, una specie di Grande fratello privo di regole, e sottotraccia non mancano i riferimenti all'Olocausto, praticamente tara ineliminabile da un certo cinema tedesco d'impegno. Il riferimento però che più mi piace notare è quello con l'immenso Cecità di Saramago, probabilmente uno dei romanzi più potenti degli ultimi 50 anni. Anche lì, sebben per motivi completamente diversi, delle persone erano costrette in cattività in un luogo chiuso, senza possibilità di uscire e lasciate al proprio destino. Anche lì ben presto si formano due distinti gruppi di buoni e cattivi che porteranno all' inevitabile scontro per la supremazia e la sopravvivenza. Certo, non si raggiunge la profondità, acutezza e valore sociologico dell'opera del sommo portoghese, ma anche The Experiment nel suo piccolo può portare a più di una riflessione. Non ho amato per nulla la storia d'amore del protagonista, totalmente gratuita a mio parere, con l'unico obbiettivo di arrivare a una situazione di deus ex machina finale e, probabilmente, di dare delle note un pò più umane, romantiche e malinconiche ad un film che altrimenti sarebbe stato di un cinismo unico. Magari.